L’azienda vuole raggiungere l’obiettivo entro il 2030. La strada è lunga: finora soltanto il 2% della produzione proviene da fonti green
Ogni giorno la stessa notizia: un’azienda dà l’annuncio di voler abbandonare la plastica per dare un contributo contro i cambiamenti climatici. La danese Lego ha da poco comunicato che entro il 2030 i suoi mattoncini non saranno più in plastica, o meglio, verranno realizzati in plastica utilizzando però fonti green come canna da zucchero e legno. L’operazione è ambiziosa visto che si tratta di riconvertire l’intera produzione nel giro di un decennio. «Non sarà un compito facile», ha dichiarato il CEO Niels B. Christiansen, a capo di una multinazionale del giocattolo che nel 2015 aveva stanziato qualcosa come un miliardo di dollari per studiare e sviluppare materiale ecosostenibili.
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© Fonte: profilo Facebook Lego
Lego: la strada green è lunga
Di tutti i mattoncini in circolazione soltanto il 2% è fatto di materiali green. Tra questi, per esempio, ci sono quelli fatti in plastica di origine vegetale. La svolta green, questo è stato garantito dall’azienda stessa, non dovrebbe intaccare la qualità e i colori di uno dei giocattoli preferiti sia dai piccini sia dai più grandi, che sempre di più si concedono l’hobby di costruire modellini d’auto, navi spaziali e tanto altro.
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Al momento l’azienda sta già testando diversi materiali che, prima di esser approvati, devono rispettare alti standard di qualità e giocabilità. Ne sanno qualcosa i migliaia di fan che hanno chiesto all’azienda di mettere in produzione il modellino del Cybertruck di Tesla: prima di essere battezzato, qualsiasi progetto deve passare sotto la severa lente di ingegneri e designer.
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La strada verso le emissioni zero potrebbe essere la più difficile e ambiziosa del prossimo decennio: in campo non c’è soltanto Lego, ma anche compagnie aeree e multinazionali del cibo come Nutella.
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