Seguitela su StartupItalia. La nostra intervista a Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia
Una maratona multimediale che risponde all’hashtag #OnePeopleOnePlanet, trasmessa di seguito ma anche sul canale streaming Rai Play, con un palinsesto live di 12 ore (dalle 8 alle 20), per non fare mancare la propria vicinanza al pianeta in questo Earth Day durante la pandemia. Gli spettatori da casa oggi potranno partecipare interagendo con la piattaforma web e i social, sfruttando i tag ufficiali: #OnePeopleOnePlanet, #CosaHoImparato, #EarthDay2020, #iocitengo, #VillaggioperlaTerra, #focolaremedia.
Ricorre infatti oggi, in piena crisi pandemica, il 50° anniversario della Giornata Internazionale della Terra. Il 22 aprile 2020 -è innegabile- nei ricordi avrà il sapore amaro della stanchezza e della sofferenza di un pianeta impegnato nel contenere la rapida corsa di un virus inatteso. Dalla stessa crisi sanitaria emerge la necessità che -anche dal nostro Paese- avanzi un fronte unito e solidale per la promozione della tutela dell’ambiente e acquisisca nuovo slancio l’impegno collettivo per uno sviluppo effettivamente sostenibile.
Pierluigi Sassi Presidente Earth Day Italia
La paralisi generalizzata della quasi totalità delle nazioni, il contagio di milioni di individui e la minaccia incombente sull’economia mondiale di una drammatica fase recessiva, hanno comunemente indotto ad interpretare la genesi del Covid19 come ad una sorta di rivolta della Natura contro l’intrusione e la noncuranza dell’uomo nei riguardi dell’ambiente e delle altre specie viventi. “L’attuale condizione dimostra che riequilibrare il rapporto tra uomo e Terra è più che un’emergenza” – commenta Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, partner italiano del network internazionale che da Washington coordina le celebrazioni ufficiali”.
Pierluigi Sassi con Papa Francesco
“Lo spirito con cui celebriamo quest’anno l’Earth Day è fortemente ispirato dalle parole del Pontefice, destinate a rimanere nelle coscienze dei milioni di persone che assistevano da tutto il mondo, con il medesimo stato d’animo -sottolinea Sassi, citando Papa Francesco – Non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”.
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Come curare, dunque, la casa comune? Come uscire dal tunnel delle tante ferite dell’umanità? “Stiamo riscoprendo il senso di responsabilità verso noi stessi e la comunità, stiamo rivalutando l’importanza del tempo e degli affetti, stiamo riavvicinandoci al significato delle parole solidarietà e compassione” riflette Sassi. “Solo sostenendoci reciprocamente, potremmo garantirci un futuro e salvaguardare la casa comune: dovrebbe ormai essere chiaro questo principio, visto quanto accaduto, chiudendoci nell’illusione dell’immunità comprata con il progresso e il denaro” conclude Pierluigi Sassi. E qui emerge il senso e il significato, specificamente propri, della celebrazione di quest’anno dell’Earth Day: celebrazione che avrebbe dovuto tenersi, come per le precedenti edizioni, al Villaggio per la Terra di Villa Borghese a Roma, tradizionalmente organizzata con il Movimento dei Focolari, che da anni rappresenta la più importante manifestazione ambientale del nostro paese.
Pierluigi Sassi Presidente Earth Day Italia
Nell’emergenza di questi giorni, l’evento sarà presentato oggi on line nella lunga maratona OnePeopleOnePlanet, trasmessa in streaming sul canale digitale RaiPlay.it. In questo senso quest’edizione “virtuale” e interamente digitale del Villaggio, rappresenta un sfida tecnologia non solo per l’organizzazione ma anche per l’infrastruttura delle telecomunicazioni del Paese: l’occasione di testare le tecnologie ci connessione che da ormai quasi due mesi stanno supportando per intero, il lavoro, lo svago e le relazioni sociali di tutti noi. Uno stress test notevole per una manifestazione che, pur promuovendo l’innovazione, ha finora basato il proprio successo sul tradizionale concetto di appuntamento di “piazza”: ora, dalla piazza ci si trasferisce tutti idealmente in un “villaggio” condiviso.
Per rievocare, al meno in parte, questa vicinanza, al momento impossibile, per tutta la durata della maratona saranno stabiliti collegamenti da ogni angolo del pianeta, a cominciare dallo Stato del Vaticano, per l’udienza di Papa Francesco. E poi, a seguire, dall’Antartide, per interagire direttamente con la Base Concordia. Da decine di città, in Italia e all’estero, che contribuiranno alla diretta streaming tramite il messaggio di scienziati, sportivi, cantanti, artisti, attori e attivisti, tutti uniti in difesa della Terra.
Una giornata intera di testimonianze, approfondimenti, informazione, intrattenimento, educazione e confronto sui temi della sostenibilità sociale e ambientale, che vedrà la partecipazione di personalità a noi tutti note, ma coinvolgerà anche il pubblico da casa grazie ai social network.
Che il problema si manifesti, di volta in volta, con il riscaldamento globale o un’emergenza sanitaria planetaria, la soluzione sembra essere una: fiducia nella scienza, collaborazione tra istituti scientifici, organismi governativi, nazionali e internazionali, e mass media, sostegno a chi è più fragile. Il motto dell’Earth Day 2020 -Earthrise- intende riportare al celebre scatto dello sbarco lunare del 1968: quell’alba del pianeta, che -dall’orizzonte lunare- rese evidente al mondo intero quell’unico universale sistema vitale che abbraccia tutti noi. Una consapevolezza tanto più forte oggi, nella speranza di accorgerci di trovarci sulla stessa barca, fragili e disorientati, unici e necessari, tutti diretti alla stessa meta, tutti tanto bisognosi di conforto.