Appena lanciata l’app per iOS e Android, Agricamper Italia offre ai viaggiatori in camper soste gratuite di 24H in strutture private sul territorio italiano
C’è un settore che post lockdown sta vivendo una fase di crescita: quello del camperismo. Dopo un lungo periodo di stress, la gita fuori porta è un desiderio comune un po’ a tutti, ma la paura del contagio è sempre in agguato. E in camper si va alla scoperta di posti nuovi senza doversi preoccupare più di tanto dei contatti con gli estranei. Pauline Nava, CEO e founder di Agricamper Italia (questo il sito), questa forte spinta nel suo settore la sta vivendo in prima persona. “Sono 150 le strutture che, ad oggi, hanno aderito al nostro circuito – spiega la fondatrice a StartupItalia – E l’app, appena lanciata su Android e iOS, conta già più di 500 download”.
Agricamper Italia, neonata realtà, dà la possibilità ai propri iscritti, al costo annuale di 29 euro, di sostare gratuitamente per 24 ore nelle strutture private presenti sulla piattaforma (aziende agricole, fattorie, aziende vitivinicole, agriturismi), incontrare i proprietari, ricevere suggerimenti per visitare la regione, degustare i tanti prodotti tipici e contribuire all’economia locale acquistando i prodotti locali. Una piattaforma e un’app pensate per consentire ai viaggiatori in camper di avere a disposizione dati sempre aggiornati e consultabili anche offline: schede dettagliate delle strutture ricettive, servizi e prodotti proposti, commenti e foto ma anche percorsi di accesso, indirizzi di riferimento e coordinate GPS.
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Agricamper Italia, viaggiare in sicurezza
Nata a marzo di quest’anno, la piattaforma della giovane imprenditrice francese italiana di adozione, replica un modello già esistente da anni in Francia sul territorio italiano. A fare da apripista, France Passion, che già nel 1993 proponeva questo nuovo modo di avventurarsi per il mondo in camper. “Sono anni che viaggio in camper, ma l’idea di sostare in un campeggio non mi è mai piaciuta. In Francia ero abituata a salire sul mio Volkswagen T2 Westfalia del 1974 e partire alla volta di nuovi territori – afferma Pauline – Quindi ho pensato ad una formula che permettesse a chi viaggia in van, roulotte e camper, di sostare in proprietà private sul territorio italiano e, allo stesso tempo, entrare in contatto con le realtà locali. Un viaggio esperienziale dove ospiti e ospitanti si incontrano senza intermediazione, si scambiano contatti, tradizioni, cultura e assaporano i prodotti tipici e l’atmosfera del luogo”.
Proprio sulla logica dello scambio si fonda Agricamper Italia, offrendo l’opportunità ad un prezzo decisamente modico per gli iscritti di entrare in contatto con vignaioli, aziende agricole, fattori, gestori di agriturismi, ristoranti, artigiani, birrifici e piccole realtà di imprenditoria locale sviluppate sul territorio italiano. “Una volta completata l’iscrizione sul sito multilingue (ndr disponibile in italiano, inglese, tedesco, francese e olandese) il camperista può scegliere il luogo dove sostare sia per area geografica che sulla base dell’interesse alla singola realtà locale – spiega la CEO – Una volta terminata l’esperienza, il viaggiatore lascia una recensione che prende in esame la zona all’interno della quale ha sostato e l’accoglienza ricevuta”.
Tra gli aderenti alla rete di Agricamper ci sono: la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti; l’Associazione UNIONBIRRAI - Piccoli birrifici indipendenti ; Caseifici Agricoli; Yescapa; Camperisti italiani ; ACTItalia ; Confederazione Italiana Campeggiatori.
Mercato e modello di business di Agricamper
“Al momento contiamo molti aderenti al circuito soprattutto nel Nord Italia – spiega la founder – In particolar modo, in questo periodo post lockdown, le realtà interessate ad Agricamper Italia sono aumentate. Abbiamo stretto partnership con diversi caseifici agricoli e adesso puntiamo ad allargare il circuito anche al Sud”. Un percorso che culmina, successivamente, nell’acquisto da parte degli ospiti di prodotti tipici venduti dall’azienda all’interno della quale hanno soggiornato, rappresentando un’occasione di promozione per le imprese del territorio.
“Agricamper Italia guadagna unicamente sulla quota annuale di iscrizione per gli aderenti, di cui percepisce una percentuale- spiega la CEO – Il nostro modello di business è basato su un target principalmente internazionale e riscontra interesse, in particolar modo, in Paesi dell’Unione Europea come la Germania, l’Olanda, l’Austria, la Francia e l’Italia. Non dimentichiamoci, infatti, che il 50% del turismo italiano si svolge en plein air e riguarda coppie, famiglie ma anche anziani e le nuove generazioni che vogliono scoprire il mondo e possono permettersi, soprattutto di questi tempi, di lavorare da remoto, magari in aperta campagna anziché chiusi tra quattro mura in città. Tra le prospettive future di Agricamper Italia c’è, senz’altro, l’espansione sul territorio italiano, la volontà di replicare questo modello in territori dove il concetto di camperismo è, invece, assente, e allargare il team“.