L’obiettivo è contenuto in un accordo approvato di recente dal Senato dello Stato. E ora si attende soltanto la firma del Governatore Jerry Brown
Obiettivo 2045: la California ha fissato la data entro la quale intende raggiungere il 100% di elettricità da fonti sostenibili, abbandonando così il fossile. Traguardo non semplice se consideriamo che il paese in questione è il più popoloso degli Stati Uniti e la sua economia è la quinta più grande al mondo. Il Senato della California ha approvato a fine agosto l’accordo SB100 che attende soltanto la firma del Governatore Jerry Brown per diventare legge.
Le tappe che la California si è imposta per ridurre l’utilizzo di energie fossili sono stabilite nell’SB100. Lo stato punta a utilizzare il 50% della propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2026; la fetta dovrà raggiungere poi il 60% nel 2030 per consentire di raggiungere l’obiettivo finale nel 2045, quando la California dovrebbe ricavare per intero l’elettricità da fonti sostenibili e green come solare ed eolico. Ad avvantaggiare queste alternative, come segnala la stampa statunitense, c’è il calo del loro costo che entro il 2020 dovrebbe essere inferiore a quello del carbon fossile.
California: non un caso green isolato
La California è tra gli stati capofila della tutela ambientale negli Stati Uniti e nel mondo. I primi passi verso la sostenibilità e le energie rinnovabili li ha mossi oltre dieci anni fa. L’utilizzo di fonti alternative per l’elettricità come il solare, l’eolico, il geotermico e l’idroelettrico sono soltanto alcune delle soluzioni che lo stato Usa incoraggia per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’accordo SB100.
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In mezzo all’Oceano Pacifico anche le Hawaii hanno condiviso lo stesso impegno della California sul tema della sostenibilità. Certo, sarà meno complicato per il piccolo stato Usa raggiugere il 100% dell’elettricità utilizzata proveniente da fonti rinnovabili. Discorso simile va fatto anche per la Danimarca – 8 volte meno popolosa della California – che ha fissato lo stesso obiettivo, ma da raggiungere entro il 2035.
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Negli Stati Uniti, se è vero che la California guida il gruppo, anche altri stanno ragionando sulle politiche ambientali. Stati come il Massachusetts, New York, l’Oregon, Washington e la Pennsylvania hanno in cantiere il cosiddetto obiettivo carbon-zero. Da non dimenticare infine lo stato Usa dell’Iowa, che ha chiuso lo scorso anno con il 37% dell’elettricità prodotta grazie all’energia eolica. Nel frattempo l’ala dei sostenitori dell’accordo californiano comprende anche l’ex Governatore Arnlod Schwarzenegger.
I am endorsing #SB100. To the Legislature: We are Californians. We don’t wait. We build the future economy here. https://t.co/ksZJsglBbt
— Arnold (@Schwarzenegger) August 28, 2018
La svolta dopo il rischio fallimento
Proprio durante il mandato dell’ex star hollywoodiana – parliamo di meno di dieci anni fa – l’economia californiana era sull’orlo del fallimento, con livelli di disoccupazione record. Durante le presidenziali che rielessero Barack Obama il cosiddetto “Golden State” era stato addirittura presa come metro di paragone per descrivere uno stato di crisi economica. Alla fine, le politiche ambientaliste sono cambiate proprio con il nuovo corso del governatore Jerry Brown: più regole, soprattuto per l’inquinamento e sul risparmio energetico. In uno stato come la California, dove le disuguaglianze sono ancora una ferita aperta visibile soprattutto nelle grandi città, le politiche ambientaliste hanno giocato e giocheranno un ruolo determinante verso la ripresa.