Avrà di fatto fine oggi, con la messa in onda su Amazon Prime Video di The Grand Tour One For The Road, il sodalizio ventennale tra i più noti giornalisti britannici nel mondo dell’auto Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May. Ventidue anni di recensioni così oneste dall’essere ruvide e urticanti, almeno per le Case automobilistiche sempre in cerca di vetrine in cui sponsorizzare i propri modelli; ventidue anni di battutacce perfide e a tratti imbarazzanti, capaci di causare persino incidenti diplomatici. Ventidue anni di ironia british, siparietti nonsense e allusioni in puro stile Monty Python. Abbiamo così deciso di omaggiare le scorribande dei tre moschettieri più irriverenti della televisione e del Web raccontando dieci aneddoti che meritavano di essere spolverati.
1 – Jeremy Clarkson tampona Elon Musk
Nella sua lunghissima carriera, Jeremy Clarkson ha avuto modo di provare anche Tesla e, in particolar modo, la prima, la Roadster. In tale occasione affermò che l’auto elettrica di Elon Musk si fosse scaricata dopo 80 chilometri e che ci fossero volute ben 16 ore per ricaricarla. Inoltre, rivelò che i freni non funzionavano più dopo il test.
In tutta risposta Elon Musk portò in tribunale Top Gear (lo stesso Clarkson ha raccontato che Tesla avrebbe perso la causa) e smise di fornire le proprie auto al programma della BBC fino a quando la trasmissione non cambiò i conduttori. In anni più recenti Clarkson ha avuto modo di vendicarsi: provando la Model X per The Grand Tour decise di girare il servizio circondato da un pool di avvocati per evitare di incorrere in nuove cause legali.
2 – La cacciata dalla BBC, la versione di Jeremy
Sulla cacciata del giornalista automobilistico dalla TV pubblica britannica è già stato scritto e detto di tutto. Quell’episodio, del resto, è anche alla base dell’approdo da parte dei tre su Amazon Prime Video dato che i due giornalisti “superstiti” rifiutarono le offerte dell’emittente di continuare senza Clarkson, motivo per il quale il materiale delle ultime tre puntate della stagione non andò mai in onda.
È meno nota la versione che recentemente lo stesso Jeremy Clarkson ha reso in merito alla sua aggressione a un membro dello staff che gli è costata il posto: «Lo show era entrato nel Guinness dei primati come il programma più popolare al mondo e avevamo anche lo spettacolo Top Gear Live. Quindi pianificavo l’evento televisivo il lunedì, lo scrivevo il martedì, lo registravo il mercoledì e poi ero sul palco il giovedì sera a Johannesburg. O Oslo. O Budapest… Sono diventato frenetico, posseduto e arrabbiato e sono stato licenziato».
3 – La lite col Messico
Prima di far incavolare la BBC, i tre avevano fatto arrabbiare e non poco il Messico, che arrivò a pretendere le scuse ufficiali della rete britannica – coinvolgendo le ambasciate dei due Paesi – per alcune battute pronunciate, guarda caso, proprio da Jeremy Clarkson.
Tra le altre cose Clarkson aveva affermato che tutti «i messicani prestanti in grado di saltare o nuotare» avevano già oltrepassato «il muro» di confine con gli Stati Uniti e questo era il motivo alla base del gran numero di persone in sovrappeso e «pigre» nel Paese. Ma Clarkson non è stato il solo a far detonare l’incidente tra i due Stati. Recensendo un’auto messicana Richard Hammond la aveva definita «pigra, incapace, piatta, in sovrappeso, appoggiata a una staccionata e addormentata guardando un cactus con una coperta con un buco al centro come cappotto». Alla fine il Messico ottenne le scuse della BBC ma i tre continuarono a scherzare sui tanti stereotipi messicani.
4 – Hammond finisce in terapia intensiva (ancora)
Sono davvero tanti gli incidenti occorsi a Richard Hammond nella sua lunga e a tratti spericolata attività di pilota nonché recensore di automobili sportive. Il primo risale al 2006 e si verificò alla stratosferica velocità di 515 km/h mentre filmava un’acrobazia a bordo di un’auto a reazione Vampire presso l’aeroporto di Elvington a York. Finì in coma per due settimane. In seguito, nel 2017, Hammond ebbe un altro grave incidente al termine di una competizione mentre guidava una supercar elettrica in Svizzera per Grand Tour.
Una piccola curiosità: anche James May, soprannominato affettuosamente dai due colleghi «capitan lento» si è schiantato durante le riprese. È accaduto durante una prova di coraggio in The Grand Tour: A Scandi Flick. E per sua fortuna ha comportato solo la rottura di una costola. In uno special natalizio in Medio Oriente, invece, sempre May era stato ricoverato dopo esser svenuto e aver battuto la testa nel deserto.
5 – Il maglione di James May
I conduttori di Top Gear e The Grand Tour hanno detto durante la registrazione della rubrica Conversation Street che tutto ciò che indossano in pubblico, dagli orologi ai bracciali fino al vestiario, lo portano perché è di loro gradimento, chiarendo di non avere sponsor e non aver mai preso soldi in tal modo.
James May ha poi aggiunto che il produttore del rovinatissimo maglione a righe – cui il giornalista britannico sembra essere particolarmente legato visto che lo porta con sé in ogni viaggio (lo sfoggia anche ne Il nostro agente in…, serie Amazon con May come unico conduttore) – anni fa lo avesse pregato di non indossarlo più, offrendogli altri capi come regalo, dato che stava rovinando l’immagine del marchio.
6 – James May non corre mai
Molte recensioni automobilistiche in Top Gear avevano un format particolare che vedeva gareggiare i tre su mezzi differenti: Jeremy Clarkson sedeva puntualmente a bordo di un’auto mentre Richard Hammond e James May dovevano raggiungere la medesima meta servendosi dei mezzi pubblici.
La sfida serviva a dimostrare che, a dispetto delle critiche ambientaliste, l’auto fosse il mezzo migliore, più comodo e più veloce per viaggiare, anche di fronte alle tante offerte delle compagnie low cost. Ebbene, soprattutto all’inizio Richard Hammond sollecitava spesso il collega affinché corresse, ma May si rifiutava di farlo a favore di camera. Solo negli ultimi episodi del programma ha iniziato a correre in mondovisione (il loro Top Gear era guardato da circa 350 milioni di spettatori in tutto il mondo).
7 – Inventore ed esploratore
Jeremy Clarkson è stato il primo, assieme al collega James May, a raggiungere il polo nord guidando un’automobile. Si tratta di un record che è valsa a entrambi una menzione speciale negli annali britannici dei grandi esploratori.
Ma non è tutto, perché sempre il giornalista, questa volta nei panni dell’allevatore, ha brevettato quello che oggi è chiamato l’anello di Clarkson: una protezione speciale per i piccoli maialini che evita che le scrofe li schiaccino nel sonno quando trovano riparo in apposite casette simili a igloo deputate all’allevamento dei maiali.
8 – La rocambolesca fuga dall’Argentina
Tra i tanti Paesi del Sud America che il trio ha fatto arrabbiare c’è anche l’Argentina. Nel 2014 l’intera troupe di Top Gear fu costretta a lasciare in fretta e furia il Paese in cui stava realizzando uno speciale per Natale ancora visibile su Amazon Prime Video. Questo perché alcuni argentini che avevano visto sfilare le vetture dei tre avevano diffuso sui social che una delle auto usate per realizzare la puntata aveva una targa – H982 FKL- contenente riferimenti alla guerra delle Falkland combattuta nel 1982 tra Regno Unito e Argentina.
Il tam tam via Internet fece sì che la troupe si trovò circondata da contestatori di estrema destra e dovette tornare in tutta fretta al primo aeroporto tra inseguimenti rocamboleschi e ali di folla che scagliavano sassi e uova contro i presentatori inglesi. In seguito i produttori del programma chiarirono di aver notato il riferimento sulla targa ancora prima di iniziare le riprese ma che non fosse stato possibile cambiarla a causa dei lunghi tempi burocratici. Ancora recentemente Jeremy Clarkon ha escluso categoricamente che la targa rappresentasse una delle sue innumerevoli provocazioni.
9- Il WC di Jeremy Clarkson fa incavolare gli indiani
Un’altra battuta dei tre che provocò non pochi problemi e imbarazzi alla BBC e al Regno Unito, stante anche il suo passato coloniale, riguardò l’India.
Durante uno special natalizio girato nel subcontinente Clarkson guidò un’automobile dotata di WC portatile, definendola geniale dal momento che «tutti coloro che vengono qui prendono la diarrea».
10 – James May il sovversivo
Non lo si direbbe mai, eppure James May, nonostante l’aria tranquilla e il carattere mite, è un vero sovversivo. Quando lavorava nella prestigiosa rivista Autocar era stato assegnato alla creazione della sterminata rubrica Road Test Year Book che di fatto riassume tutte le recensioni andate in pagina nel corso dei 12 mesi precedenti.
Un lavoro enorme, faticoso e frustrante, che a quanto pare il futuro “Capitan lento” non gradiva affatto, tanto che nel 1992 decise di inserirvi un messaggio nascosto: «So you think it’s really good, yeah? You should try making the bloody thing up; it’s a real pain in the arse». Se ne accorsero alcuni lettori che scrissero alla redazione inglese convinti di aver vinto un premio per aver rinvenuto il messaggio nascosto. Loro ricevettero soltanto le scuse della direzione che si diceva “costernata per l’accaduto” mentre a May veniva recapitata la lettera di licenziamento.