«Il Covid-19 lascerà senza dubbio il segno nelle economie degli Stati membri». Così ha detto Sylvain Broyer di S&P
Non è frequente ricevere consigli sul green da Standard & Poor’s, una delle più importante agenzie di rating al mondo. Quasi un passaggio (temporaneo) del testimone da Greta Thungberg e dai milioni di studenti dei Fridays for Future. «La risposta dell’Unione Europea alla pandemia COVID-19 può tracciare un percorso verso la crescita sostenibile», ha spiegato Sylvain Broyer, Chief Emea economist di S&P Global Ratings, nel rapporto pubblicato su RatingsDirect. L’annuncio è arrivato, non a caso, ieri in occasione della Giornata della Terra. Nel frattempo i tecnici di S&P sono ancora al lavoro per produrre il verdetto sull’economia italiana dal momento che venerdì 24 aprile è attesa la comunicazione sul nostro rating, su cui incombe il rischio di downgrade come ennesima conseguenza negativa della crisi scoppiata con la pandemia. Ma torniamo all’insolito lato green di S&P.
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Standard & Poor’s: la scoperta del green
«Il Covid-19 – ha dichiarato Sylvain Broyer – lascerà senza dubbio il segno nelle economie degli Stati membri. Non vedremo più i livelli di Pil che avevamo alla fine del 2019 per almeno due anni, e questo potrebbe avere conseguenze sul credito. Tuttavia, se il piano di ripresa dell’Ue in discussione sarà coraggioso, allineato in modo appropriato ad altre politiche favorevoli alla crescita, incluso l”European Green Deal». Una posizione, tutto sommato, allineata ai piani della Commissione Europea, stando alle ultime dichiarazioni del vice della Presidente von der Leyen, Frans Timmermans, il quale si è speso in prima persona per chiedere a tutti i paesi membri un impegno ancora maggiore per continuare sulla strada del Green New Deal.
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Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea
Se ne era parlato nei mesi scorsi (ma sembra passato un secolo): a pochi mesi dall’avvio dei lavori della nuova Commissione, Ursula von der Leyen aveva annunciato il lancio di un piano green da mille miliardi di euro per favorire la svolta ecologica del vecchio continente. A questo punto, è ragionevole presumere che, nel post-pandemia, Standard & Poor’s voglia tenere sempre più in conto le politiche green dei singoli stati, premiando quelli più virtuosi ogni volta che emetterà i suoi severi giudizi sul rating.