Jan Vormann “restaura” edifici pubblici con le celebri costruzioni. Le sue opere sono visibili in oltre 40 città tra Europa, America Centrale, Asia e Stati Uniti
Bocchignano è un piccolo borgo del comune di Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti. Da questo poco conosciuto angolo d’Italia è partita un’idea che forse non salverà le costruzioni delle città di tutto il mondo, ma di sicuro contribuirà a renderle più colorate.
E’ infatti a Bocchignano che Jan Vormann, artista tedesco nato a Berlino, una decina di anni fa ha avuto l’idea di “riparare” le crepe degli edifici con i mattoncini Lego. Da allora il suo progetto si è diffuso anche all’estero, e oggi le “riparazioni” di Vormann sono visibili in oltre 40 città tra Europa, America Centrale, Asia e Stati Uniti.
I mattoncini di Lego nelle crepe
Il progetto è molto semplice: in qualunque muro che presenta delle crepe o delle parti mancanti, l’artista inserisce i pezzetti di plastica del celebre marchio Lego. Il risultato è molto piacevole da guardare e contribuisce a dare nuova vita a costruzioni in rovina.
Vormann descrive il suo lavoro, Dispatchwork, come un modo per riprendersi gli spazi pubblici, troppo spesso abbandonati a loro stessi, in maniera giocosa e colorata.
In molti, da diverse parti del pianeta, hanno preso sul serio l’idea dell’artista e stanno collaborando per sostenere finanziariamente la missione di questo lavoro. «Dispatchwork, con le sue forme astratte e i suoi colori accesi, richiama la memoria di quando eravamo bambini, con l’obiettivo di una collaborazione globale tra persone che non si conoscono – si legge nel documento programmatico –. Questo progetto è pensato per quelle persone a cui piace condividere il tempo e le passioni facendo qualcosa di divertente».
Dispatchwork, insomma, è molto di più di un semplice progetto artistico. E’ una chiamata alle armi mondiale, indirizzata a quella parte di noi che cerca di essere utile e di divertirsi allo stesso tempo: «Superiamo i confini nazionali, con questo progetto sviluppiamo, pezzo dopo pezzo, un gioco globale. A nessuno piace vivere in città grigie e rovinate, non devono essere solo i bambini a sognare un mondo più colorato».