Non ha lo stesso fascino intramontabile della DB5 ripresa anche in alcune pellicole più recenti di James Bond come GoldenEye e i capitoli del reboot con Daniel Craing, ma anche la DB12 Goldfinger Edition riesce senza dubbio a farsi notare.
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Realizzata dal servizio di personalizzazione su misura del marchio ultra-lusso il cui nome rimanda, forse per caso o per gioco, alla divisione di gadget e diavolerie hi-tech dell’MI6 (almeno secondo i romanzi di Ian Fleming), ovvero Q by Aston Martin, questa vettura è stata creata in onore dei 60 anni dell’iconico sodalizio tra l’azienda inglese e la serie cinematografica prodotta da Albert Romolo Broccoli.
La crisi tampona Aston Martin
A guardare la DB12 Goldfinger Edition coi suoi intarsi dorati e le finiture sartoriali quasi si dimentica il forte periodo di turbolenze vissuto dallo storico marchio inglese, schiacciato dai debiti, con un turn over impressionante di CEO (Palmer, quindi Foers, poi Felisa e ora Hallmark: quattro Ad in così pochi anni non sono certo un buon segno) e che ha appena tagliato del 20% le stime per l’anno in corso a causa della frenata del mercato cinese.
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A bordo della DB12 Goldfinger Edition
Purtroppo sulla DB12 Goldfinger Edition non trovano posto i gadget della divisione Q: non emette cortine di fumo, non ha una paratia antiproiettile a copertura del lunotto e nemmeno sedili eiettabili, in compenso i sedili Sports Plus sono in pelle rifiniti nel classico stile DB5 con una cucitura a scacchi Principe di Galles, “in omaggio a uno degli abiti classici di James Bond”, fanno sapere dalle officine inglesi. Questo motivo si estende sia agli inserti delle portiere che al rivestimento del tetto, oltre a essere inciso su un’esclusiva pedana. Una placca lucida sulla base riporta poi il logo 007.
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Un più sottile riferimento all’avventura di Bond è l’“otto di cuori” ricamato sull’aletta parasole del guidatore, che rimanda alla carta da gioco vista nell’ultima mano durante la famosa scena della piscina di Miami in Goldfinger. Gli interni poi presentano rifiniture placcate in oro 18 carati.
Per quanto riguarda gli esterni, l’attenzione è tutta per i cerchi multiraggio da 21”, di colore argento a finitura diamantata, completati da pinze dei freni nere, placche laterali dorate personalizzate su cui fa bella scena il logo Aston Martin in argento con smalto nero. Il badge cromato “Q” sul parafango ribadisce la natura esclusiva della DB12. Insomma, è una vettura di gran classe, che trasuda elementi bondiani. E chissà che Aston Martin non riesca a risollevarsi dalla crisi proprio come avrebbe fatto 007, con un imprevedibile colpo di scena.