La startup Twin Hearts ci propone un furbo mix d’azione à la Zelda con profili gestionali stile Harvest Moon, il tutto condito con l’animalesca simpatia tratta da Animal Crossing
Visto il successo riscontrato sul Web da ogni sorta di contenuto, foto e video, che abbia al proprio interno dei tenerissimi micini con due occhioni grandi così, l’idea dei ragazzi di Twin Hearts di uscirsene con un videogame un po’ Zelda un po’ Rune Factory – Harvest Moon / Story of Seasons ma con protagonista un pucciosissimo felino non è affatto sciocca. Tant’è che il loro titolo ha subito attirato l’attenzione di PQube Limited, editore britannico che abbiamo imparato a conoscere per la qualità dei titoli pubblicati. Non fa eccezione questo Kitaria Fables.
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Quel pucciosissimo mix di Kitaria Fables
Intendiamoci, Kitaria Fables è quanto di più derivativo si possa immaginare. Il gameplay pilucca qua e là da altri titoli: le fasi avventura sono prese di peso dai primi titoli di Zelda (in particolare dall’episodio per SNES), quelle che vi vedranno alle prese con piante da coltivare e polli da allevare da Harvest Moon (e la serie di Natsume aveva già fuso queste due anime, adventure e gestionale, nello spin off Rune Factory, del quale si attende un nuovo episodio), mentre tutto, dall’ambientazione zuccherina all’aspetto dei numerosissimi comprimari, così paffuti e morbidosi da far venire subito il diabete, grida a pieni polmoni “Animal Crossing”.
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Kitaria Fables, un Rune Factory felino?
Kitaria Fables fonde più o meno abilmente tutto ciò trovando, nei limiti del possibile, una sua strada, anche se non sa emanciparsi mai davvero da Rune Factory, che rimane una presenza ingombrante in ogni partita, impedendo a questa piccola produzione di risultare davvero innovativa.
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Anche perché ogni azione che vi verrà chiesto di compiere è semplificata: per i combattimenti basta alternare il tasto con cui si menano fendenti con quello che vi permette di sgattaiolare via (mai termine sarà più appropriato, visto che il protagonista è un gatto), mentre allo stesso modo le fasi in cui dovrete prendervi cura dei campi non raggiungeranno mai la profondità di un Harvest Moon.
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Pregi e difetti di Kitaria Fables
Ma è proprio la sua semplicità di fondo che rende Kitaria Fables estremamente godibile. Qua e là ci sono alcune sbavature, è innegabile (per esempio, i combattimenti sono troppo caotici e i numerosi effetti speciali che enfatizzano i colpi scagliati dal nemico o dal nostro avatar non aiutano a comprendere che accada su schermo, sotto tutti quei fuochi d’artificio), ma tutto sommato il titolo si gioca in scioltezza e rapidità. L’ideale soprattutto su Switch, che permette partite in mobilità.
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Un plauso va indirizzato senza dubbio alla grafica: per quanto non solidissimo e piuttosto datato, il motore grafico riesce a mantenere un impianto soddisfacente, ulteriormente ravvivato da una palette cromatica azzeccata e da un comparto artistico ispirato. Insomma, Kitaria Fables è davvero bellino da vedere, almeno tanto quanto da giocare.
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Pur con tutti i limiti fin qui evidenziati e l’indubbia mancanza di originalità (avremmo sperato che una produzione indipendente osasse di più), Kitaria Fables è un curioso mix tra un adventure e un gestionale agricolo piuttosto riuscito che consigliamo soprattutto a un pubblico di giovanissimi. Cuginetti e sorelline, difatti, apprezzeranno maggiormente contesto, impianto scenico e ambientazioni, non facendo troppo caso alle regole di gioco non sempre stabilissime (e originali) o al frame rate ballerino.