Una volta, qui, era tutta campagna. Poi ci abbiamo costruito sopra un bel castello…
I gestionali sono videogame “pericolosi”, dato che più di tutti gli altri generi danno assuefazione. Si inizia con l’idea di fare una partita da dieci minuti e si solleva il naso dalla propria console che il sole è già calato da un pezzo (be’, con la Switch è più difficile che accada visto che le sue batterie durano davvero poco). Nel giro di pochi giorni Ocean Media ha fatto debuttare sull’ibrida Nintendo due titoli che chi gioca su smartphone forse conosce già da tempo: Kingdom Tales e Kingdom Tales 2. Andiamoli a scoprire.
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Kingdom Tales, mai pensato di costruire un regno?
In Kingdom Tales e in Kingdom Tales 2 avrete un solo scopo: costruire un regno, reperendo risorse, raccogliendo tasse e potenziando via via gli edifici, che potranno essere granai, caserme, magazzini, negozi, ecc… Ciascun edificio assolve a un compito specifico ed è essenziale nello sviluppo equilibrato della società che si ha in mente.
La vera differenza tra i due capitoli è la sinossi: un pochino più approfondita nel secondo capitolo, dove avrete come fine ultimo quello di sollevarvi dalla vostra condizione di umile fabbro per diventare un feudatario di tutto rispetto così da poter chiedere la mano di Dala, la figlia del vostro sovrano, cercando nel contempo di evitare le trappole del perfido Ohli, stereotipato tarpano di turno.
La progressione nel gioco, ovvero la costruzione del vostro regno, tanto in Kingdom Tales quanto in Kingdom Tales 2 avverrà in modo graduale, tramite una serie di livelli che portano ciascuno obiettivi differenti. Gli amanti del genere non troveranno nella produzione di Ocean Media novità di rilievo e nemmeno aspetti particolarmente approfonditi utili a fare emergere i due titoli dalla massa. Sono due videogame sviluppati per essere rivenduti a prezzo budget e di vede, tanto sul fronte del gameplay, piuttosto guidato e povero di sorprese, quanto sul fronte tecnico.
A questo proposito: sia che scegliate il primo o il secondo capitolo (praticamente identici) abbiate cura di giocarci sempre in modalità portatile, perché sullo schermo del televisore la grafica tende a mostrare con prepotenza le origini “mobile” di entrambi i titoli. In più, tanto il controllo con lo stick del joy con è lento e impreciso quanto l’esperienza di gioco può facilmente risollevarsi facendo affidamento a rapide ditate sul touch screen.