Dopo sei film finiti con la fuga di questi grossi e irruenti antenati dei tacchini vi pare davvero una buona idea imprenditoriale aprire un parco con i dinosauri?
Se dopo sei film – con un settimo previsto per il 2022 – l’idea di inaugurare un parco dei divertimenti coi dinosauri non vi sembra folle e la possibilità, tutt’altro che remota, di essere sommersi da cause e reclami di gente che ha visto divorare i propri famigliari da un rettile alto quanto un palazzo non vi atterrisce nemmeno un po’, allora Jurassic World Evolution 2 è senza ombra di dubbio il videogame gestionale che fa per voi.
Imprenditori giurassici
Esattamente come nel primo capitolo (qui la nostra recensione di Jurassic World Evolution), anche in questo i ragazzi di Frontier Developments ci chiederanno di calarci nei lussuosi ed eccentrici panni del miliardario pazzo e senza scrupoli intenzionato a gestire un parco dei divertimenti fuori dal comune.
I protagonisti saranno naturalmente loro: i dinosauri. Sono tantissimi (questo è l’elenco), questa volta includono anche quelli volanti e il Mosasaurus, sono dettagliatissimi e difatti nelle prime ore di gioco sarà divertente anche solo fermarsi a osservarli nel loro habitat, mentre si abbeverano al fiume o provano a divorare l’inserviente che stava cambiando la loro lettiera.
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Jurassic World Evolution 2, novità preistoriche
Purtroppo, a livello di gameplay, il gestionale di Frontier ripropone invece i medesimi limiti osservati nel primo capitolo. Primo tra tutti il raggiungimento piuttosto celere del livello di stabilità economica al di sotto del quale sarà difficile precipitare. Il rischio di fare bancarotta e dover portare i libri in tribunale è ben presente soprattutto nelle prime partite, quando avvierete la vostra attività d’impresa. Dopo un certo punto, però, bisogna davvero impegnarsi per fallire e allora ci si inizia un po’ ad annoiare. Ma andiamo con ordine.
Come il romanzo primigenio – e i film – ci hanno insegnato, tutto parte dal DNA. La prima cosa da fare, perciò, è spedire i nostri paleontologi in ogni parte del mondo alla ricerca di fossili da cui estrarre le preziose informazioni genetiche. I fossili poi possono essere venduti e, nei primi momenti della nostra scellerata avventura imprenditoriale sulle orme di Dio, costituiranno il solo modo di avere denaro in cassa.
Un altro buon metodo per mettere le mani sui dinosauri è catturare quelli selvatici: dopo sei film e altrettanti parchi divertimenti falliti miseramente, ce ne è un buon numero che scorrazza ormai liberamente ai quattro angoli del globo.
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Una volta che avrete per le mani gli antenati di polli e tacchini (riprodotti nel videogame esattamente come nei film, quindi senza piumaggio come le più recenti scoperte in campo paleontologico vorrebbero), dovrete costruire ‘pollai’ su misura, con habitat quanto più fedeli a quelli che apprezzerebbero in natura: l’equazione d’oro alla base del vostro business model è dinosauro felice = pubblico felice.
Strizzacervelli per dinosauri e scienziati
I dinosauri stressati, infatti, hanno la brutta tendenza a diventare molto aggressivi e dato che non esistono psicologi e psicofarmaci della loro taglia, è facile che diano di matto e facciano capitare qualche brutto incidente. Recuperarli quando sfonderanno le recinzioni non è sempre agevole: dipende da dove avete messo le squadre ad hoc, che comunque dovranno arrivare in loco con le jeep o con l’elicottero e sedare i fuggitivi prima che facciano troppi danni.
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Ecco perché sarà bene non solo stare sempre attenti al loro stato di salute “mentale” (operazione della quale si occuperanno i ranger) ma anche organizzare le dovute misure di sicurezza per il pubblico: un T-Rex cui girano i gingilli preistorici può ingoiare in un attimo una intera scolaresca… Anche i vostri dipendenti e, in particolare, gli scienziati alle prese con i magheggi del DNA sono soggetti a stress: sarà meglio mandarli a fare una vacanza di tanto in tanto, visto che al posto di indire uno sciopero potrebbero essere stuzzicati dall’opportunità di sabotarvi il parco…
La routine di Jurassic World Evolution 2
Chi ha giocato al primo capitolo, troverà la gestione del parco di Jurassic World Evolution 2 “già vista”: costruisci steccati, edifica un buon numero di rifugi, alimenta le centrali elettriche costantemente, posiziona qua e là squadre di soccorso e naturalmente continua a espandere il bestiario giurassico per fare incetta di pubblico.
Qualche routine è stata automatizzata: per esempio potrete decidere quali squadre si occuperanno della manutenzione delle gabbie, in modo che provvedano autonomamente alla cura quotidiana dei sauri e delle loro recinzioni, ma il più dovrà essere fatto ancora a colpi di clic, spesso indiavolati, soprattutto durante i tanti tifoni che attraversano l’isola.
Certo, i cataclismi naturali costituiscono l’ossatura di tutti i film, l’imprevisto (difficile ancora chiamarlo così…) che trasforma una brillante idea imprenditoriale in un incubo giurassico e, come abbiamo detto, dopo un po’ il parco andrà col pilota automatico, però è anche vero che occuparsi in prima persona della gestione del personale per indirizzarlo verso i sauri fuggitivi o quelli ammalati, o ricordarsi di rifornire le centrali è un po’ noioso e sicuramente non rientra tra i compiti di un Ceo. In compenso, se vorrete un po’ di azione, ora sarà possibile spezzare la monotonia guidando le mitiche jeep.
Ma la vera novità di Jurassic World Evolution 2 è la modalità denominata La teoria del caos. Ricordate quando, nel primo film, poco prima che il T-Rex fuggisse, il matematico Ian Malcolm la spiegava alla paleontologa Ellie Sattler facendole scivolare una goccia d’acqua sulla mano? La goccia, influenzata da infinite variabili, non avrebbe percorso due volte la medesima traiettoria. Ebbene, sulla base di questo assunto, in Jurassic World Evolution 2 avrete modo di tornare indietro nei sei film della serie con l’unico obiettivo di evitare le catastrofi che hanno portato alla chiusura dei parchi.
Disponibile su PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 5, Xbox Series X|S, e PC (Microsoft Windows), Jurassic World Evolution 2 ben sfrutta la potenza delle piattaforme su cui gira per animare in modo realistico e convincente (per lo meno sulla base della nostra cultura cinematografica) i grossi sauri. Come già si anticipava, vi ritroverete a trascorrere del tempo semplicemente osservandoli. A voler essere pignoli, invece, c’è un forte stacco qualitativo tra i loro modelli poligonali e quelli del pubblico o delle montagne che fanno da scenario.
Insomma, al netto di una certa ripetitività di fondo, data forse dal fatto che il gestionale non sia davvero ricco di opzioni e variabili come avremmo voluto, preferendo un po’ pigramente concentrarsi soprattutto sui dinosauri, Jurassic World Evolution 2 è davvero un buon titolo. Il secondo capitolo non rivoluziona quanto visto nel primo episodio, ma l’aggiunta dei sauri alati e del Mosasaurus (un enorme rettile acquatico che solo l’ombra in acqua fa correre brividi lungo la schiena), oltre a tutti gli esseri della versione Deluxe, probabilmente basta a consigliarne l’acquisto. Soprattutto se anche voi, come noi, amate i dinosauri e i film.