Si muore parecchio. Ma fa parte delle regole. Altrimenti che senso avrebbe riavvolgere le lancette?
Certe storie sanno conquistarci perché raccontano di avventure affrontate con coraggio e spirito di amicizia, combattendo nemici ogni volta più letali e straordinariamente affascinanti nelle loro abilità. Ok, ci riferiamo a One Piece, di cui abbiamo appena divorato la prima stagione su Netflix. Ma la sostanza quella rimane, anche se si parla di videogiochi. Nella recensione di Iron Danger, un prodotto disponibile anche sulla next gen di Xbox e sviluppato dallo studio finnico Action Squad Studios, gli ingredienti per una trama ramificata e ricca di archi narrativi ci sono. Spetta a voi raccogliere la sfida di questo strategico a turni.
Iron Danger mescola un’ambientazione evidentemente nordica – tra foreste, vento gelido e pellicce – con alcuni tratti steampunk (che male non fanno). Un titolo magico, nel senso che per ottenere giustizia dovremo sfruttare una particolare abilità attorno a cui ruota il combat system: la manipolazione del tempo e la possibilità di riavvolgerlo per trovare le soluzioni migliori negli scontri. La storia non è inedita, ma viene ben sviluppata grazie a personaggi e dialoghi doppiati in maniera più che discreta.
Il nostro compito è vestire i panni di una ragazza, Kipuna, custode di un potere strabiliante e il cui particolare villaggio è stato distrutto dai brutali abitanti di Northland. La morte e il tempo sono elementi relativi se sai gestire quest’ultimo e correggere gli errori. In una condizione così particolare si potrebbe scivolare sull’illusione che il titolo sia tarato verso il basso in fatto di difficoltà. E invece è proprio qui la sfida da accettare per godersi a pieno Iron Danger: i nemici sono sempre di più, e la loro presenza sulla mappa di gioco richiede un’attenzione paziente. Nel titolo si muore, e parecchio, ma fa parte delle regole di base scritte dagli sviluppatori. Che senso avrebbe altrimenti tornare indietro nel tempo?
Prendete dunque calmanti e antidoti per fretta. Grazie alla visuale isometrica il gamer ha sotto controllo lo scenario. Decisiva sarà la gestione dei battiti cardiaci, la moneta con cui pagare le nostre mosse. A livello grafico Iron Danger è un titolo che convince sotto tutti i fronti, con una caratterizzazione convincente degli spazi aperti e al chiuso. Senza considerare il grande apporto scenografico di esplosioni e altri elementi che rendono le schermate vivaci.
Purtroppo non vale lo stesso per il sonoro, a volte proprio assente e per questo stonante rispetto al resto. L’elemento puzzle game resta quello meno riuscito e che ci è sembrato male amalgamato con il resto. Disponibile in lingua inglese Iron Danger è un prodotto tosto, che richiede la sua parte di dedizione, ma che sa ripagare una volta che padroneggerete un potere così divino.