Da Calathea Game Studio un indie intenso, a tratti commovente
Per cento titoli urlati sui videogiochi che instupidirebbero o, peggio ancora, armerebbero stragisti ce ne sarà uno dedicato alla capacità del medium in questione di approfondire questioni delicate e profonde. Inner Ashes, sviluppato dalla software house madrilena Calathea Game Studio, è una storia gaming che parla dell’Alzheimer. Le persone e le famiglie che in maniera diretta e indiretta si confrontano ogni giorno con questa malattia conoscono il dolore e la fatica, la paura e lo smarrimento. Con una maturità non banale, lo studio indie è riuscito a farci immedesimare in un walking simulator in cui è il gamer stesso ad affrontare i momenti immediatamente successivi alla diagnosi.
Il protagonista di Inner Ashes si chiama Henry, ed è un uomo a cui è stata data una diagnosi di Alzheimer precoce. La vita per lui non andava bene già prima. Vicissitudini famigliari e la lontananza dalla figlia hanno contribuito a rendere la sua esistenza fragile e incerta. Quella notizia è come una bomba in uno spazio pieno di ferite.
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Inner Ashes non è un viaggio che indugia sulla lacrima facile e non specula sul dolore, banalizzandolo. Non ci addentriamo neanche per un istante nella trama – lasciamo il piacere della scoperta a voi – ma possiamo anticiparvi che il gameplay è al servizio della narrativa. Realtà e dimensione onirica si fonderanno, accompagnandovi in un percorso di lettura e di empatia.
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Camminare in un ambiente non perfetto dal punto di vista grafico, ma comunque ambizioso per le intenzioni della software house di farci vivere un’esperienza immersiva, vi porterà al termine di un viaggio commovente e arricchente.