È possibile creare il proprio videogioco in soli tre mesi?
“L’industria dei videogiochi offre grandi opportunità per il futuro: è un settore da monitorare e che può aprire molte strade a livello lavorativo, aiutando i giovani a trasformare la propria passione in un lavoro” racconta Giancarlo Valente, fondatore e CTO di aulab, Coding Factory italiana, nata nel 2014 e specializzata in corsi di sviluppo web. “Si tratta di un mondo che impiega molteplici professionalità: dal game designer, che crea l’idea di partenza e definisce le meccaniche del gioco, al level designer che realizza la struttura degli ambienti virtuali in cui si muovono i personaggi, assemblando elementi grafici e trasformandoli in un mondo digitale.”
Anche chi non ha competenze informatiche pregresse, ma è appassionato di videogiochi, può imparare le basi di programmazione in soli tre mesi con il corso online Hackademy di aulab, assicurano dalla scuola di coding. Lo dimostrano le storie di Paolo Abela e Nicola Delle Foglie, entrambi appassionati di Gaming sin dall’infanzia, che hanno partecipato al corso Hackademy di aulab e successivamente hanno intrapreso una carriera nel mondo dei videogiochi.
Paolo Abela si è affacciato al mondo del coding all’età di 15 anni grazie a YouTube, diventando creator di contenuti relativi allo sviluppo di videogiochi con il suo canale Riku TheFuffs. Oggi lavora in Spagna come Software Engineer e Sviluppatore di template per videogiochi presso Unity Technology – azienda leader nello sviluppo software e motori grafici – ed è CEO e Lead Developer del proprio Gaming Studio Fatus Games. Nicola Delle Foglie ha fondato DevLounge, azienda che sviluppa soluzioni software per il mondo degli sport elettronici, nella quale lavora oggi insieme al fratello e ad un team di sviluppatori.
Come raccontiamo spesso su StartupItalia, il mercato dei videogiochi in Italia, lato imprenditoriale, è fortemente affetto da nanismo, ma qualcosa si sta… sviluppando: i professionisti impiegati nella produzione di videogiochi nel nostro Paese hanno raggiunto oltre 1.600 unità alla fine del primo trimestre 2021, e si tratta per lo più giovani; il 79% dei professionisti in questo settore ha un’età inferiore ai 36 anni. Siamo un popolo di creativi, abbiamo dato tanto a tutte le arti, è tempo di far vedere al mondo cosa siamo in grado di fare nel settore dei videogames.