Tre tipi di incantesimi, un mondo fantasy ricco di avventura. L’FPS targato EA sa il fatto suo
Nelle amicizie più autentiche ci si sente custodi dei sogni e dell’ambizione di chi ci è caro. E nel videogioco oggetto della nostra recensione sentimenti così nobili sono centrali per la vita del protagonista. Immortals of Aveum, videogioco sviluppato da Ascendant Studios, pubblicato da EA e disponibile su console PlayStation, Xbox e su PC, è un rappresentante atipico degli sparatutto, con una storia senz’altro avvincente per quanto tutt’altro che inedita. La trama prende il via raccontando di una amicizia, quella tra Jak e Luna. I due vivono in un villaggio dove sbarcano il lunario in un’esistenza che immaginiamo tutt’altro che serena. L’espediente che dà il via al primo turning point della trama è dato da un momentaneo allontanamento dei due dal proprio quartiere. Quando vi faranno ritorno scopriranno che è stato preso d’assalto da temibili nemici, potenti maghi contro cui non sembra possibile alcuna forma di resistenza.
Immortals of Aveum è uno sparatutto letteralmente magico. Dopo un drammatico evento, Jak ottiene a sua volta poteri magici incredibili che gli consentono di padroneggiare i tre colori della magia, suggerendoci subito l’idea di un albero di sviluppo abilità di tutto rispetto. Con dialoghi in italiano, il videogioco è senz’altro un prodotto che può fare gola agli appassionati degli FPS, a maggior ragione se in cerca di una soluzione fantasy solida nel gameplay.
Su Immortals of Aveum dobbiamo anzitutto dire che occorre un minimo di pazienza, soprattutto nei primi momenti di gioco perché il titolo fatica a decollare e a mostrare i muscoli, soprattutto quando si parla di un combat system sulla carta così vario. Le magie rossa, blu e verde hanno ciascuna la propria caratteristica e sono sufficienti per affrontare tutti i corazzati avversari, a loro volta armati e competenti in stregoneria.
Se siete abituati a FPS con armi da fuoco e artiglierie esplosive sappiate che difficilmente Immortals of Aveum potrebbe deludervi in termini di potenza di fuoco e soddisfazione in battaglia, con magie di breve, medio e lungo raggio a seconda delle esigenze. Non siamo di fronte a un open world, ma a un videogioco che ha binari chiari e predefiniti, su cui scorre una storia dalle cinematiche ben sceneggiate. I dialoghi a volte non sono il massimo, ma gli intermezzi narrativi sono comunque sufficientemente densi di epica.
Nel complesso è un titolo divertente, tutt’altro che difficile. L’AI non è proprio il massimo e il grado di difficoltà base finisce per diventare noioso con nemici fin troppo prevedibili nelle mosse e negli attacchi. Valido l’audio design, che fa il suo mestiere nello scatenare in cuffia tutta la potenza delle nostre doti magiche.