I ragazzi di Guerrilla riescono a superare il gioco base con una espansione altamente scenica, dall’indubbio impatto visivo
Se Horizon Forbidden West è attualmente la killer application di PlayStation 5, ovvero il gioco per il quale vale la pena effettuare l’investimento necessario per portarsi a casa l’ammiraglia di Sony, Burning Shores ne rappresenta l’ulteriore completamento. Una espansione intelligente, ben fatta, che non innova di una virgola le meccaniche viste nel gioco base (qui la nostra recensione di Horizon Forbidden West), ma le espande, arricchendo l’armamentario a propria disposizione e il bestiario visto finora e approfondendo pure il lato umano dei personaggi che animano la sinossi e permettendovi di trascorrere ancora una decina di ore nel mondo post apocalittico nel quale prova a sopravvivere la nostra Aloy.
Poco sopra abbiamo detto che le meccaniche di Horizon Forbidden West non vengono toccate: ci sarà chi obietterà che Burning Shores qua e là aggiunge nuovi elementi di gameplay, come il Tuffaplano, una nuova cavalcatura che permette sia di solcare i cieli, sia di esplorare brevemente lee profondità marine. È vero, costituisce una new entry, ma da qui a parlare di una espansione delle meccaniche ludiche ce ne passa, dato che tutto si innesta di fatto su quanto già giocato coi Solcasole.
Chi ha amato Horizon Forbidden West amerà dunque pure Burning Shores, che fa esattamente ciò che ci si aspettava, riuscendo persino ad aumentare i “momenti wow”, quei frangenti cioè in cui ci si ritrova in scenari particolarmente evocativi. Le quinte del gioco Guerrilla sono bellissime, i fondali ancora più scenici del gioco base. Certo, questo, come ben sapete, a dispetto di una libertà d’azione necessariamente limitata dal fatto di dover essere guidati lungo i mondi, seguendo la via “invisibile” (non così invisibile, purtroppo) tracciata dagli sviluppatori.
Il risultato è di tutto rispetto. Horizon Forbidden West Burning Shores non cambia l’alchimia del prodotto su cui si innesta e non aggiunge nemmeno troppe cose (elemento che forse deluderà alcuni giocatori), ma in compenso è epico, altamente spettacolare, fatto per sorprendere. A tratti sembra quasi una vetrina delle potenzialità grafiche di PlayStation 5 e stupisce perciò che queste nuove ambientazioni che ritraggono la Los Angeles poco apocalittica immaginata da Guerrilla siano incluse in un DLC anziché nel gioco base, magari all’inizio di Horizon Forbidden West, dove avrebbero potuto sorprendere persino di più i gamer.