L’old gen non poteva privarsi della magia. Un videogioco che scende a compromessi, ma riesce comunque a non deludere
Sono passati alcuni mesi dalla pubblicazione di Hogwarts Legacy, l’ultima fatica della software house Avalanche sulle cui spalle pesava una responsabilità da far tremare i polsi. Risollevare le sorti di una IP globale che dopo il successo della saga di Harry Potter ha proseguito tra gli alti e bassi di Animali Fantastici. Se siete felici possessori di una console next gen vi rimandiamo alla nostra approfondita recensione del titolo. Se in salotto disponete di una PlayStation 4 o di una Xbox One preparatevi a festeggiare l’arrivo del videogioco per l’old gen.
Ambientare Hogwarts Legacy nell’Ottocento è stata una scelta eccezionale perché ha consentito agli sviluppatori di esplorare territori vergini, dove gli appassionati della lore potteriana potessero trovare pane per i loro denti e stupore a ogni nuovo incantesimo appreso. Il protagonista indiscusso di questo videogioco è l’open world, disegnato in una maniera superba sia negli interni della scuola di magia e stregoneria più famosa, sia negli esterni. Su PS4 e Xbox One la meraviglia deve fare i conti con i limiti dell’hardware, ma il compromesso è più che buono.
Leviamoci subito il dente che riguarda i tempi di caricamento. I secondi necessari ad accedere all’avventura su next gen non sono paragonabili alla paziente attesa della sabbia che scivola lentamente in una clessidra su PS4 e Xbox One. Se ci spostiamo poi sulla grafica, anche questa è uno dei temi che più discosta il titolo tra next gen e old gen: la risoluzione viaggia tra i 900 e i 1080p. Se nel primo caso indugiare sui dettagli è un piacere, nel secondo le texture lasciano a desiderare, soprattutto per quanto riguarda gli esterni e i panorami.
Nel complesso l’avventura di Hogwarts Legacy risulta comunque più che godibile anche su old gen, regalando a tutti i gamer la piacevole sensazione di maneggiare la bacchetta ottenendo incantesimi e scacciando maledizioni di cui si sentiva tanto il bisogno in console. Il gameplay è esplorazione pura e potenziamento del proprio alter ego (qui noterete alcune sbavature su capelli e mantello svolazzanti in maniera non proprio convincente). A 30 fps costanti ci si può accontentare, considerando che certe macchine hanno anni e anni di onorato servizio. Se volete è possibile scegliere di sbloccare il frame rate, ottenendo picchi sui 45 fps che però non fanno fare un salto di qualità notevole.