Da una giovane startup di Valencia un videogioco adrenalinico e competitivo
La serie di Mirror’s Edge ha dato via a una lunga sequenza di titoli più o meno scopiazzati, più o meno ispirati che lasciano intuire come la voglia di videogame di parkour in prima persona non si sia mai assopita. Si inserisce a pieno titolo in questo filone il monocromatico Hirilun, ultima fatica dei ragazzi della startup Gone Mad Studios.
Hirilun, salti e corse a perdifiato
Si tratta di un titolo senza troppi fronzoli, che vi chiede di completare sei stage alla velocità della luce, con evidenti finalità competitive. L’unica variazione sul tema riguarda il fatto che ciascun quadro è dominato da regole proprie: all’inizio può essere frustrante, visto che si tende a sbagliare ripetendo gli schemi dell’ultimo livello, ma dato che l’avventura di declina in un numero risicato di percorsi, comprendiamo questa scelta curiosa e azzardata, inserita per aumentare il tasso di sfida e, dunque, la rigiocabilità del prodotto.
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La precisione e la velocità non sono tutto, dal momento che i ragazzi dietro a Hirilun hanno disseminato gli stage di oggetti da recuperare, a riprova della propria bravura. Disponibile su Steam, GOG, Epic Games Store come pure sugli store digitali di PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4, Microsoft Windows e Xbox Series X|S, questa produzione spagnola non dà il meglio di sé giocata in mobilità sulla piattaforma giapponese di Kyoto, visto che la grafica monocromatica tende a impastarsi sui visori ridotti. In compenso le ambientazioni sono ben fatte e dettagliate e la colonna sonora è a dir poco tra gli aspetti più riusciti di questo videogioco sviluppato a Valencia.