Dobbiamo essere onesti: non nutrivamo grosse aspettative in merito a Granblue Fantasy Relink, e quando è arrivato in redazione non c’è stata la solita zuffa per poterselo accaparrare: non solo per la sua natura live service à la Phantasy Star Online, che rischiava di rendere l’opera indigesta ai giocatori solitari, ma anche per via dello sviluppo travagliato subito dal titolo dell’ex startup nipponica Cygames, durato ben otto anni e che, in origine, avrebbe dovuto contare anche della collaborazione di uno studio del peso di Platinum Games. Questo almeno fino al marzo 2019, quando gli autori di Bayonetta (a proposito, letta la nostra recensione di Bayonetta Origins Cereza and the Lost Demon?) hanno invece rotto gli accordi, facendo temere persino per la sopravvivenza del gioco. Che invece è arrivato al capolinea, dopo altri quattro anni d’attesa.
Granblue Fantasy Relink è bello anche da soli?
A fine 2023 il nostro Alessandro aveva recensito Granblue Fantasy VS Rising, picchiaduro che si va a incastonare nella collana di titoli dai generi sempre più disparati indossata con grazia ed eleganza da una IP nata su mobile e che in poco tempo ha saputo catalizzare attorno a sé milioni di estimatori. Una parure che vanta pure fumetti e serie animate.
Ma il vero gioiello ornamentale sarebbe dovuto essere Granblue Fantasy Relink, action RPG di peso per console Sony e PC, per il quale gli sviluppatori avevano scomodato un game director d’eccezione, Yasuyuki Kaji, conosciuto per Metal Gear Rising: Revengeance, NieR: Automata e Bayonetta 2 come pure un maestro di classe: Nobuo Uematsu (Final Fantasy) che ha affiancato il ben più giovane Tsutomu Narita nella realizzazione di una colonna sonora d’impatto. Ora, lo sviluppo travagliato, i cambi di direzione e di compagni di squadra hanno inevitabilmente avuto un peso su ciò che possiamo giocare oggi ma – giusto dirvelo subito – Granblue Fantasy Relink non ne risente dal punto di vista qualitativo. Non troppo, almeno.
Granblue Fantasy Relink, complice anche la sua natura live service, risulta a più riprese un action RPG eccessivamente action e poco ruolistico, in cui tutto è troppo annacquato per compiacere realmente i puristi del genere. A iniziare da un mondo di gioco che non esiste nel puro senso del termine, componendosi di una serie di stage, dai confini fin troppo netti (i muri invisibili sono all’ordine del giorno) che sarà possibile ri-visitare solo se la missione principale o qualche side-quest ci riporterà in zone già esplorate.
La presenza di una ventina di personaggi (e molti arriveranno in seguito) dovrebbe essere un vanto, ma in realtà presto si scopre che tutti sanno fare più o meno tutto o comunque non esistono sfide che richiedano composizioni del team ad hoc. Sono insomma più delle “skin” e una volta che ci si affeziona a quattro è possibile progredire lasciando gli altri in panchina. Un vero peccato, soprattutto considerata la natura multigiocatore del titolo.
Anche la trama, per forza di cose, è un po’ raffazzonata e non tocca mai livelli di difficoltà da gioco di ruolo nipponico. Il che può essere un bene per coloro che non intendono dedicargli sessioni particolarmente assidue e intense. Ci è piaciuta invece la capacità di tratteggiare i personaggi in modo efficace con poche battute, anche se gli stereotipi abbondano e molti un po’ finiscono per somigliarsi. Può essere un punto di forza pure il fatto che il gioco, nella sua semplicità, si lasci giocare senza la necessità di livellare (o grindare, come si dice oggigiorno) il proprio party: a modalità normale è possibile vedere i titoli di coda dopo una quindicina d’ore senza incontrare mai veri e propri ostacoli.
La seconda parte del gioco, che nell’intenzione degli sviluppatori avrebbe dovuto rappresentare l’anima Phantasy Star Online della produzione, si compone di missioni che si dipanano lungo i due hub presenti, con missioni di varia natura che possono prevedere di resistere a orde di nemici o far fuori un determinato mostro. I giocatori solitari saranno contenti di sapere che Granblue Fantasy Relink può essere completato al 100% senza mai connettersi online per condividere la propria partita con altri compagni d’avventura. Certo, così a nostro avviso si perde parte del divertimento, ma l’AI è un alleato solerte. Insomma, a dispetto dei nostri timori e dello sviluppo insolitamente tortuoso, Granblue Fantasy Relink si rivela un buonissimo action RPG. Certo, non piacerà a coloro che cercano un gioco di ruolo particolarmente complesso e stratificato, ma può divertire una vasta platea di gamer meno pretenziosi che non vedono l’ora di imbracciare una spada (o un bastone magico, un archibugio o una daga) per gettarsi nella mischia.