Titoli utili a ripercorrere una delle pagine più buie del Novecento e della Seconda Guerra Mondiale. Dai puzzle game agli strategici
Oggi, venerdì 27 gennaio, è il Giorno della Memoria, appuntamento che ogni anno ricorda le vittime della Shoah e gli orrori della Germania nazista. Lo sterminio di milioni di ebrei è una delle pagine più buie del Novecento e della Seconda Guerra Mondiale. Nell’unirci a questo momento solenne e necessario, abbiamo selezionato cinque videogiochi (più uno, in coda, di una software house italiana). Ciascuno, a proprio modo, prende spunto da quel periodo storico, offrendo un’occasione per coltivare la memoria. Come potete notare dalle nostre recensioni, studiare la Storia con i videogiochi è possibile e in alcuni casi previsto perfino nei programmi scolastici.
Through the Darkest of Times
Il primo dei videogiochi che vi proponiamo per il Giorno della Memoria è uno strategico. Nei campi di concentramento sono morti anche i membri della resistenza alla dittatura nazista. Sviluppato dalla software house tedesca Paintbucket Games, Through the Darkest of Times è un videogioco dove il gameplay consiste nel gestire e conoscere i membri di un gruppo di oppositori del Terzo Reich. La storia prende il via poche settimane prima dell’incendio del Reichstag – il Parlamento tedesco – avvenuto il 27 febbraio del 1933 e si sviluppa in una catena di eventi fino al 1945.
Nine Witches: Family Disruption
Sempre in tema di resistenza al nazismo, ma con un taglio che mette in ridicolo i malvagi, Nine Witches: Family Disruption è un punta e clicca, sviluppato da Indiesruption, che si prende più di qualche libertà rispetto all’attinenza ai fatti storici. Nella buia cittadina norvegese di Sundäe qualcosa di inquietante sta accadendo: una divisione dell’esercito di Hitler vuole entrare in possesso di una misteriosa e potente arma. Meno male che al villaggio sono appena arrivati Alexei Krakovitz, un professore quadriplegico di scienze occulte, e Akiro Kagasawa, il suo fedele assistente.
Gerda A Flame in Winter
Dal nostro elenco di videogiochi per il Giorno della Memoria vi proponiamo un altro indie. Sviluppato dal team danese PortaPlay e finanziato almeno in parte con fondi europei, Gerda A Flame in Winter ci porta in Danimarca e ci permette di vivere il dramma del secondo conflitto mondiale sotto una prospettiva inedita. Verremo calati nei panni di una giovane infermiera che abita in un villaggio sconvolto dall’occupazione nazista. Prima dell’arrivo delle truppe tedesche, gli echi del conflitto mondiale arrivavano a malapena a Tinglev, il borgo in cui Gerda abita col marito.
My Child Lebensborn
Sviluppato dalla realtà indie Sarepta Studio, di stanza in Norvegia, My Child Lebensorn è un videogioco che prende spunto dall’omonimo programma della Germania nazista, gestito da Heinrich Himmler con l’obiettivo di conservare e proteggere la razza ariana. La violenta propaganda di Hitler sulla purezza ha influenzato questa iniziativa che aveva sulla carta l’obiettivo di tutelare le madri perfette di figli e figlie perfetti. Dopo la fine della guerra, moltissimi di questi bimbi, rimasti orfani, vennero adottati. In questo videogioco vestiremo i panni di un genitore che dovrà prendersi cura di un’innocente creatura.
My Memory of Us
Juggler Games ha sviluppato un puzzle game sull’infanzia e sul valore dell’amicizia, che resiste anche ai dolori più terribili. In My Memory of Us tutto è in bianco e nero, tranne il rosso dei vestiti (evidente omaggio al capolavoro di Spielberg Schindler’s List). Di tutti i titoli proposti, senz’altro questo è il più indicato anche per un pubblico più giovane: non c’è crudeltà e i nazisti vengono proposti come automi.
Oltre a questi videogiochi che vi proponiamo in occasione del Giorno della Memoria, ci teniamo infine a citare una produzione italiana: Martha is dead è un horror psicologico di LKA, ambientato in Toscana durante l’occupazione nazista. Martha Is Dead è una esperienza cruda, a tratti perfino crudele, una tribolata elaborazione del lutto in cui folklore, tragedie storiche e follia si mischiano, avvolgendo il giocatore, che si ritroverà sballottato continuamente tra rilassanti paesaggi toscani e i feroci orrori della guerra.