Tre anni dopo il primo capitolo, il team di Cracovia ci ripropone un nuovo slasher FPP. Sarà all’altezza del capostipite?
Distribuito in piena pandemia, Ghostrunner, titolo sviluppato dalla software house indipendente polacca One More Level, già responsabile di giochi come Warlocks vs Shadows, Deadlings e Race to Mars e distribuito dall’italiana 505 Games, rappresentò una delle più piacevoli sorprese dell’autunno 2020. E non solo perché era per certi versi l’erede spirituale del mitico Mirror’s Edge. A tre anni esatti da allora, i ragazzi della startup innovativa di Cracovia tornano alla carica con Ghostrunner 2.
Ghostrunner 2, qualcosa è cambiato
Nella realtà sono passati tre anni, nella finzione appena uno. La sinossi di Ghostrunner 2 si lega infatti a doppio filo al capostipite, che vi consideriamo di recuperare laddove non lo aveste giocato. In questo slasher FPP (o, se vogliamo, FPS con accento platform), sinossi e gameplay sono strettamente interconnessi al primo episodio. Ci ritroviamo dunque in una Dharma Tower sconvolta dai fatti raccontati in precedenza, in balia di un nuovo potere che sta sorgendo. Effettivamente, nei primi istanti non sembra nemmeno di avere cambiato gioco.
Bisogna dar modo alla trama di ingranare per osservare le novità, che riguardano le nuove ambientazioni (finalmente avremo modo di “esplorare” i dintorni suburbani), i nemici e naturalmente il mezzo usato, una scattante motocicletta protagonista di fasi particolarmente adrenaliniche che spezzeranno l’azione di gioco che caratterizzava il primo episodio. Al netto di tutto ciò, Ghostrunner 2 resta uno sparatutto (per quanto si usi un’arma bianca e tendenzialmente non si spari) in prima persona che fa leva su caratteristiche platform, da godere attraverso livelli a dir poco lineari.
Il gioco fa scoprire le sue novità a poco a poco. Il puzzle prende forma con calma, per quanto “calma” non sia certo la parola più adatta per parlare di un titolo incredibilmente frenetico. Temevamo che le fasi in moto fossero realizzate in modo discutibile, o risultassero posticce, invece si legano perfettamente al resto del gameplay originale, tanto da risultare un efficace collante delle fasi più canoniche. Ghostrunner 2 continua a essere un “flusso” di azioni da ripetere all’infinito: salta, corri, salta di nuovo, affronta i nemici, sciabola, schiva, para in tempo, non ce l’hai fatta e muori, ripeti tutto. Per certi versi la giocabilità è d’antan, dannatamente arcade e la difficoltà ha una perfidia vecchia scuola, ma a ricordarci che siamo nel presente (anzi, in un futuro distopico e parecchio drammatico) è la grafica, di sicuro impatto, che fa il paio con un’ottima caratterizzazione di nemici e ambientazioni.