L’ultima decade ha visto una progressiva accelerazione della convergenza tra gioco e salute. Oggi sono sempre più le esperienze gaming volte alla sensibilizzazione, prevenzione, monitoraggio e persino al trattamento di patologie. O, come nel caso di Fragments of Life, utili per informare giocando, contro le fake news
Da anni i videogiochi hanno travalicato l’ambito di puro intrattenimento. Marketing, educazione, sociale, cultura, ambiente sono diventati terreno di sperimentazione della “gamification”, pratica trasformativa nei processi di coinvolgimento e partecipazione attiva. Tra gli ambiti “serious” di applicazione, l’ultima decade ha visto una progressiva accelerazione della convergenza tra gioco e salute. Per quanto possa apparire come un ossimoro, sono sempre più le esperienze gaming volte alla sensibilizzazione, prevenzione, monitoraggio e persino al trattamento di patologie. Una convergenza tra industria creativa e ricerca clinica che andrà a migliorare il rapporto tra paziente e malattia.
Il primo videogioco “medico”
Lo scorso Giugno 2020, la Food and Drug Administration (equivalente dell’Aifa – Agenzia del Farmaco in Italia) ha approvato ufficialmente il primo videogioco al mondo prescrivibile come cura medica ai bambini affetti da deficit dell’attenzione (ADHD). Endeavor RX, prodotto da Akili Interactive, apre le porte a scenari medici ed economici enormi. Immaginate cosa possa significare per un gioco diventare prescrivibile con ricetta medica? Non è una strada semplice. Endeavor RX ha dovuto superare sette anni di trial su campioni di pazienti, ma rappresenta sicuramente una delle prossime “big thing” nel segmento healthcare.
I videogame come strumenti di prevenzione e monitoraggio
Molto più spesso la gamification viene applicata in ambito farmaceutico ed ospedaliero come strumento di prevenzione e monitoraggio del quadro clinico. Per esempio per combattere gli effetti della sclerosi multipla, o per la tele-terapia riabilitativa a domicilio di bambini con danni cerebrali precoci come nel caso di ancora di Mirrorable di Fight the Stroke. O ancora Ashtma Action Hero di Cohero Health per ricordare l’assunzione corretta della terapia per i malati di asma.
Progetti molto diversi tra loro che trovano un terreno comune nell’implementazione di meccaniche e dinamiche di gioco. Volte a creare una relazione di lungo periodo col paziente, coinvolgerlo nelle pratiche quotidiane di cura, motivarlo e premiarlo costantemente. Proprio come se fosse all’interno di un videogioco.
Il progetto Fragments of Life
Un progetto appena rilasciato dal consorzio europeo Restore, formato da ospedali, aziende e centri di ricerca riunitisi per accelerare la disponibilità di terapie mediche avanzate, è un videogioco per raggiungere e sensibilizzare nuovi pubblici verso le cure terapeutiche avanzate in ambito medico.
Disponibile gratuitamente App Store e Google Play, Fragments of Life ( di cui l’autore dell’articolo è anche ideatore ndr) segue la vita di Ella colpita a soli 13 anni da Leucemia linfoblastica acuta. Una intimistica esperienza interattiva che scava i sentimenti più profondi dell’animo umano portandoci a scoprire gioie, speranze, dolori, primi amori ed amicizie della giovane Ella. Una diagnosi, il ciclo di cure, la recidiva ed il trattamento finale con la terapia cellulare CAR-T.
Informare giocando, contro la fake news
Pier Maria Fornasari, a capo Regen Health Solution, è convinto che imparare giocando sia una modalità incredibile per trasferire conoscenze, informazioni e formazione ai più giovani, su temi importanti come quelli connessi alla salute. “Fragments of Life è un innovativo strumento educativo per raccontare le nuove terapie avanzate in ambito medico” aggiunge. “In un’epoca dominata dalle fake news trasmesse sui social e dalle false speranze promosse da chi ha interessi fraudolenti, questa esperienza digitale diventa uno straordinario strumento scientifico per informare giocando”.
Come funziona il videogame
Ambientato nella cameretta della protagonista Ella, il gioco racconta la sua vita attraverso 60 fotografie disegnate a mano. Ogni foto è un frammento di vita e spetterà al giocatore riordinarlo secondo l’ordine in cui si svolsero gli eventi. Indagando su ciascuna foto attraverso funzionalità come lo zoom, l’accesso agli approfondimenti correlati. E grazie alla possibilità di appuntarsi note e rispondere alle domande di Ella sulla propria vita.
Un settore in forte ascesa
Con un mercato globale della gamification applicata alla salute che differenti istituti di ricerca collocano intorno ai 20 miliardi di dollari – è lecito attendersi una crescente attenzione di investitori ed aziende già attive nel settore “tradizionale” dei trattamenti medici. Al pari gli impatti, già lungamente studiati e pubblicati su riviste come Games For Health Journal, stimoleranno ministeri della salute, aziende ospedaliere e facoltà di medicina a nuove linee di ricerca ludiche. La salute del XXI secolo passerà, anche, attraverso l’atto di giocare.