Byte Barrel ha realizzato uno sparatutto in spazi tridimensionali con nemici in 2D. Negli scontri il sangue è ovunque
Quando Forgive Me Father è uscito in tanti hanno fatto paragoni con il re incontrastato degli FPS, Doom. Le differenze, però, sono enormi. In quel caso c’è Bethesda dietro, non proprio l’ultima delle software house. Qui stiamo invece parlando di un team indie polacco, Byte Barrel, che ha sì preso ispirazione dai fuoriclasse, ma che ovviamente ha prodotto un titolo alla sua portata. Disponibile su Xbox, abbiamo di fronte uno sparatutto in prima persona in un clima cartoon e dark davvero molto intrigante.
In un clima horror che pesca dall’immaginario di H.P Lovecraft (saccheggiato dalle software house) il gamer ha l’unico compito di affrontare orde di nemici di ogni tipo, divertendosi con armi da fuoco in schermate che mescolano gli elementi 3D degli ambienti con quelli 2D degli avversari, cartonati minacciosi che gli voleranno addosso. Dal punto di vista del gameplay Forgive Me Father è un’esperienza originale, che per la sua impostazione radicale potrebbe non piacere però a tutti.
Il lavoro notevole è stato fatto sulla grafica, con i disegni dei nemici davvero agghiaccianti. Va poi citato un effetto splatter che in alcuni casi sembra esondare dallo schermo. Il sangue imbratterà ogni pixel della schermata, rendendo gli scontri a fuoco davvero esagerati. E per gli amanti degli scontri all’arma bianca ci sono i pugnali, che però rendono meno rispetto alle bocche di fuoco, data anche la bidimensionalità dei target.
Forgive Me Father ha tuttavia alcuni problemi, legati al posizionamento dei checkpoint sulla mappa e a situazioni di gioco in cui la software house si è diabolicamente divertita a inserire nemici che spuntano dietro le spalle. Nel complesso è comunque un FPS indie con una identità forte e delineata.