Per chi non si accontenta di mangiarla, la bistecca finisce anche nel bicchiere. Ecco l’ultima tendenza della mixology nata sui tavoli americani e approdata nello storico ristorante monzese Bove Lover
Perché mangiare la carne quando possiamo anche berla? Mentre nel mondo la ricerca corre veloce per mettere a punto la materia prima perfetta senza far uso di animali, la mixology ci annuncia che uno dei trend dei cocktail in ascesa è quello dei drink alla carne.
La ricetta nata Oltreoceano è sbarcata in Italia: oggi il cocktail alla carne si può bere al Bove Lover, storico ristorante monzese, che ha deciso di miscelare i propri drink con grasso animale. Il risultato? Un’armonia fra bicchiere e piatto, dove abbondano tagli di carne insoliti.
Un passo indietro: cos’è la mixology?
Per chi non lo sapesse la mixology è l’arte del bere miscelato, ispirata alla tradizione dei barman di inizio secolo. Niente acrobazie, ma solo movimenti eleganti e tanto approfondimento su ingredienti e cocktail.
In questi ultimi anni si sente spesso parlare di mixology come nuova avanguardia del bere bene. Spesso i vari mixologist (meglio noti anticamente come barman) osano sugli ingredienti, alla ricerca di un tratto distintivo che contrassegni i propri cocktail. Come quelli che oltreoceano hanno iniziato a usare la carne nei drink.
Come sono fatti i cocktail alla carne
In realtà nel bicchiere non ci sarà una bistecca. I cocktail alla carne sono realizzati con l’aggiunta di grassi animali e vegetali fusi, mixati e successivamente separati tramite congelamento.
Questa tecnica si chiama fat washing, letteralmente “lavaggio dei grassi”. Questa procedura permette di percepire il sapore del grasso animale nel cocktail, ma senza berlo davvero.
Con questa idea, ispirati dal food pairing (tecnica di abbinamento con cibi particolari), nasce il Good Manners. Si tratta di un cocktail dal gusto deciso che si sposa con ogni tipo di carne.
Il Good Manners è fatto con whisky Caol Ila 12 e bacon, miscelati e separati tramite fat washing. Il bicchiere viene guarnito con bacon croccante e scorza d’arancia.
Un altro pezzo forte della drink list di Colombo è il Guatemalteco T panch, realizzato con una base di Zacapa Solera e burro, miscelati e separati con la tecnica fat washing, e guarnito con foglie di salvia. Non sentite nel naso già il profumo degli gnocchi della nonna?
Food innovation: il Bove Lover 4.0
L’abbinamento tra drink innovativi e tagli di carne insoliti è una delle novità messe in campo da due nerd della cucina (ma soprattutto amanti della carne): il macellaio Angelo Raselli e l’imprenditore Giovanni Porcu del gruppo Food Brand.
Insieme hanno dato carta bianca a Toel Colombo, uno dei mixologist più rinomati della movida milanese. È lui che ha firmato la drink list, aiutando Raselli e Porcu a traghettare Bove Lover verso la sua versione 4.0. La parola d’ordine di questo cammino? Naturalmente innovazione.
Bove Lover ha riperto i battenti il 18 maggio, nella celebre sede di via Bergamo 11. Ma non rimarranno ancora a lungo confinati a Monza. Bove Lover guarda a Milano, dove il gruppo sta già esplorando diverse location.