Tutti i segreti del supermercato del futuro aperto al Bicocca Village: tecnologia scalabile e replicabile, Kinect e attenzione alla community
Ben 1000 metri quadri, 6000 prodotti, 100 monitor interattivi. Un progetto presentato come prototipo (sviluppato da Coop e Carlo Ratti & Associati) a Expo Milano 2015 e che ora è a disposizione di tutti al Bicocca Village. Il supermercato del futuro (nato in collaborazione con Accenture e Avanade) è già qui: carne, pesce, ortofrutta, inserite in un laboratorio di esperienze innovative basato su tecnologia cloud, IoT e di riconoscimento gestuale di Microsoft. Di tavoli interattivi con monitor in grado di presentare un’etichetta aumentata dei prodotti, di totem-touch con scanner per visualizzare le informazioni di tutti i prodotti in vendita, abbiamo parlato con Gabriele Tubertini (Direttore Sistemi Informativi e organizzazione di Coop Italia), 51 anni, originario di Bologna. Con una premessa, la sperimentazione piace. Tra le caratteristiche dei consumatori italiani del 2016 spicca infatti una grande voglia di innovazione che premia chi nell’offerta propone novità: i punti vendita considerati innovativi hanno registrato una performance superiore di 8 volte alla media del mercato (dati RapportoCoop 2016). E con un vantaggio. «La tecnologia che abbiamo utilizzato è tutta su cloud e scalabile – spiega Tubertini – e replicablile».
Attenzione ai social e alla community
Nel Supermercato Coop di Bicocca verrà riproposta l’esperienza di Expo con il DataViz all’estremità opposta rispetto alla barriera casse: quasi 20 metri di lunghezza coperti da 54 monitor, che nel corso del tempo rappresenterà in tempo reale i dati raccolti all’interno del punto vendita (i prodotti con cui stanno interagendo i consumatori, la hit-list dei prodotti più venduti), ma anche dati e contenuti provenienti dalla community Coop.
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Tubertini, ha aperto il supermercato del futuro?
«A Milano Bicocca abbiamo ripreso l’esperienza testata in Expo, dove il supermercato di cui parliamo era una sorta di prototipo, anche se funzionante. Una delle più grandi sfide per rendere praticabile quell’esperimento era riuscire ad adattare l’esperienza interattiva in modo che si potesse gestire un numero notevole di prodotti, ben 6500».
Esperienza interattiva?
«Abbiamo ripreso e ricomposto in un’esperienza reale l’interazione tecnologica basata sui sensori di movimento e gestualità touch».
Che vi aspettate da uno spazio così allestito?
«Ci aspettiamo dei riscontri da parte dei consumatori soprattutto sulla conoscenza dei prodotti che comprano. Abbiamo puntato sul racconto e sui contenuti, sulla storia dei prodotti in vendita nel supermercato. Spesso si portano in tavola prodotti che non si conoscono. Anche i prodotti più comuni hanno una storia dietro».
Non solo la storia dei prodotti.
«Il supermercato del futuro dovrà essere sempre di più il luogo in cui ci si incontra».
Un supermercato laboratorio?
«Possiamo dire che il supermercato del Bicocca Village è stata una felice esperienza di riciclo. La tecnologia presente, dagli schermi ai Kinect fino ai pc, sono gli stessi che erano in Expo. Anziché metterli in magazzino abbiamo riutilizzato i materiali e la stessa esperienza. Con l’obiettivo di farla crescere».
In che modo?
«Stiamo raccogliendo i dati di quello che avviene nel supermercato. La sfida? Convincere altre associate a continuare il cammino».