Dopo i numeri da capogiro dello scorso anno, lo Streeat Food Truck Festival torna a Milano. Ci siamo stati: questi sono i consigli per un weekend di gusto
Una miassa. Oppure una puccia. Volendo una bombetta. Magari un panuozzo. Se non sapete di cosa stiamo parlando, potete ancora rimediare, fino a domenica, allo Streeat Food Truck Festival. Già da ieri infatti furgoni, cucine ambulanti, api e carretti hanno gioiosamente invaso l’area del Carroponte di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, per il secondo anno a fila, pronti a soddisfare gli appetiti di centinaia di golosi.
Street food, settore in espansione
Lo street food è un settore ormai affermato, la cui parabola, con ogni probabilità, non ha ancora toccato il suo vertice. Sono sempre più infatti i locali che si dotano di una propaggine mobile, per farsi conoscere e apprezzare anche al di fuori delle mura amiche. Basta dare un occhio ai numeri del Festival stesso: in poco meno di due anni i furgoni sono quadruplicati e l’anno scorso, sempre al Carroponte, più di trentamila persone hanno pazientemente atteso il loro turno davanti a banconi, griglie e forni a legna. Anche il settore delle startup inizia a guardare con interesse al cibo di strada: lo testimonia Streeteat, app di ricerca di food truck, non a caso partner della manifestazione.
Si prospetta quindi un altro viaggio felice per il treno del gusto che ha fatto tappa ieri a Milano e che toccherà anche Udine, Firenze e Roma. Noi ci siamo stati ieri, giorno d’apertura, e abbiamo disegnato un itinerario, per non farvi perdere tra i sapori e gli odori del Festival.
Non chiamateli panini
Se quello che cercate è l’archetipo del cibo di strada, il panino, qua avete solo da scegliere. Ma non chiamatelo così, sarebbe riduttivo. C’è Pop Dog, minuscolo ma coloratissimo camioncino in grado di sfornare hot dog a ripetizione, siano classici, teryiaki o al chilli. Tutti, rigorosamente, pop. Anche gli amanti dell’hamburger hanno solo l’imbarazzo della scelta, anche solo per la carne. Meglio la fassona, dai ragazzi di Fuori di Mente, o la chianina del BBQ Valdichiana? Noi li abbiamo provati entrambi, potreste fare altrettanto. Un nostro collega, più attaccato alla tradizione che alle sperimentazioni culinarie, si è “accontentato” di uno spuntino da Pizza & Mortazza a base, ovviamente, di focaccia con la mortadella. Nessuno di noi ha avuto torto.
L’Italia in strada
Pasta e fagioli servita in crosta di pane, da Primo Sapore. Oppure una miassa piemontese, cotta sulla pietra e farcita con salignun e salame di patata, da uno dei truck più famosi, e storici, del Festival: Farinel on the Road. Ci sono anche situazioni in cui il companatico, seppur eccellente, deve cedere il passo al pane: è il caso dello gnocco fritto del Parmigiano. Ma un truck, anche se forse non è corretto chiamarlo tale, ha attirato la nostra attenzione. Piccolo, di legno: in pratica una Credenza. Ed è così che si chiama. Il suo piatto forte? Le patate novelle al vincotto balsamico. Da provare. E sì, noi lo abbiamo fatto. E poi olive all’ascolana, panelle siciliane, pizze fritte napoletane, pucce salentine: l’Italia del palato è tutta qua.
Il dolce per tutti. Incluso il cane
In aperto e scherzoso contrasto con la canzone di Rino Gaetano, Dog Sweet Dog ha pensato anche al fedele, ma comunque affamato, amico dell’uomo. Cannoli, lecca lecca, tortine e muffin: tutti senza zucchero, ma ricchi di sali minerali e altri preziosi elementi nutritivi. I padroni possono soddisfare la loro voglia di dolcezza, come abbiamo fatto noi, con un kebab al cioccolato dell’Ape Lembo Bistrot o, come il collega di cui sopra, con qualche biscotto di Monaka: cialde di riso d’origine giapponese rivisitate e arricchite dal gelato italiano.