Yanko Tsvetkov, cartografo dell’Atlante dei pregiudizi, ha sfornato un altro grande mappamondo, stavolta del cibo visto da noi italiani. Dove il Grande Nord europeo è regno del grasso e tossico, gli Usa della pizza fasulla e la Cina della pasta scotta…
Non stiamo ovviamente messi male, nel super mappamondo infografico fatto dall’autore cartografo Yanko Tsvetkov per Atlas of Prejudice. Del resto ci sentiamo al centro del mondo del cibo. Tsvetkov, l’uomo dietro The Culinary Horrors of Europe Map, ne ha infatti creata un’altra, The Culinary Map of Europe According to Italians, insomma la mappa europea dell’alimentazione vista da noi. E nel mondo del cibo l’Italia, vista da se stessa, è ovviamente al centro, dove si trova il real food. Da lì, salendo per li rami verso nord, o spostandosi verso ovest o est, regnerebbero, nella nostra visione della tavola, ben altri orrorifici mondi, classificati in una serie di gironi infernali dell’alimentazione che, allontanandosi a raggiera dal centro, diventano, alla fin fine, sempre più sinonimo di junk. Spazzatura.
Quel Grande Nord, grasso e insapore
Così, andando verso il grande nord europeo, il cibo diventa più grasso, poi insapore, quindi anche esteticamente insapore e, infine, appropinquandosi alla Scandinava, alle Highland scozzesi fino a comprendere un pezzo d’Irlanda, addirittura tossico. Con tanto di teschio. A raggiera, una patente di moderata attendibilità, la acquisterebbero dal punto di vista alimentare solo un pezzo di Francia, Svizzera, Austria, una fettina di Germania, un po’ di mondo ex slavo. Stop. Poi, nei gironi del cibo di Tsvetkov, tutto diventa sospetto, bisogna avere cautela, si rischia l’obesità.
Fake pizza, fake pasta
Né al resto del globo, quello extraeuropeo, va meglio: verso est si viaggia infatti lungo una ipotetica via della seta che porta al pianeta della terrifica pasta fasulla, la Cina. E andare al contrario non serve. Veleggiando sull’Oceano Atlantico, verso ovest, si attraversano infatti i meridiani della pasta stracotta che portano al regno della pizza fasulla, l’America. Insomma, per gli altri non ci sarebbe scampo, in una nostra cartografia gastronomica. Gli unici a fregiarci del real food saremmo dunque, ovviamente, noi italiani, dipinti come ben piazzati tra un meridiano del caffè extralungo (a ovest) e quello di un caffè fanghiglia (a est). E a pensarci bene, effettivamente…