L’Apio Smart Drink Machine ideata da un gruppo di giovani ingegneri di Ancona verrà lanciata sul mercato il prossimo inverno e costerà 300 euro
C’era una volta The inebriator, macchina per i cocktail inventata in Inghilterra. C’erano poi quattro studenti di ingegneria di Ancona che durante gli studi sono riusciti ad aprire la propria startup, Apio, specializzata nella progettazione di soluzioni hardware (prevalentemente basate sull’utilizzo di schede Arduino) per le imprese. E che nel tempo libero facevano corsi di barman. E che, seguendo la loro passione, hanno deciso di sviluppare il prototipo di una macchina per i cocktail completamente Made in Italy. Che fa il verso a The inebriator.
“La nostra Smart drink machine è appunto smart, connessa in puro stile IoT (Internet of Things) – spiega Alex Benfaremo – e totalmente personalizzabile in base alle esigenze del cliente. The inebriator è rigida, ingombrante, di metallo e soprattutto non è smart ma funziona grazie a pulsanti fisici”.
Un cocktail al minuto
La sfida dei ragazzi è quella di offrire ai bar una soluzione che permetta che il barman sfrutti il suo tempo a preparare i cocktail complessi e lasci che la macchina faccia quelli più semplici (uno al minuto), dal Cuba Libre al Gin Lemon. La Smart drink machine è infatti costituita da un software e una parte hardware composta da schedine Arduino mega con integrato un canale di comunicazione wireless. A livello fisico comprende delle pompette (simili a quelle degli acquari) che vanno a pescare delle bottiglie e portare la giusta dose di bevanda nel bicchiere.
Due le versioni di Smart drink Machine, una connessa e una in remoto. “La prima è gestita direttamente dal nostro cloud con un hardware collegato a internet e controlla in remoto la macchina ma ha anche altre funzioni/servizi: dalla creazione di eventi al controllo e conteggio dei cocktail preparati. La seconda versione è in locale per aiutare i baristi in bar piccoli dove non c’è connessione”.
Non solo, rispetto a The Inebriator la macchina Made in Italy è dotata di una lista di cocktail (quella ufficiale dell’IBA) già preimpostata sull’interfaccia web: “Basta selezionare quello che si desidera preparare ed è tutto automatico: l’applicazione trasmette direttamente la stringa di codice corrispondente a bottiglie in cui “pescare” e quantità”.
Un bar fai da te
La vera rivoluzione sta nell’idea del bar “fai da te”: “Nei bar affollati si potrà pagare il cocktail con la app e attivare autonomamente la macchina, mentre il barman si occupa di preparare le bevande più complesse”. Non solo: Smart drink machine può rivoluzionare il mondo dei drink rendendo i cocktail “brevettabili”. Se un barista inventa un nuovo drink e lo inserisce sulla lista chi lo preparerà dovrà riconoscergli una piccola percentuale, una sorta di copyright. Il tutto per incentivare la creazione di nuovi mix.
Hardware personalizzabile
Infine, oltre alla possibilità di personalizzazione completa di app e software in base alle esigenze del bar, anche la parte hardware del sistema è totalmente personalizzabile: “La macchina si potrà così inserire perfettamente inserire in qualsiasi tipo di ambiente e non “stonare “ con lo stile del locale”. I fondatori sperano di riuscire a lanciare il prodotto sul mercato entro il prossimo inverno, nel frattempo il prototipo è in prova in qualche bar della zona e a disposizione di chi lo volesse testare. Ma quanto costerà? “300 o 400 euro la versione collegata a internet e 300 l’altra – conclude – ma abbiamo anche l’idea di offrirlo comprensivo di assistenza con una fee mensile in comodato d’uso”.