Alla Università La Sapienza, alla Maker Faire Rome, c’era anche il progetto del Fablab Roma Makers. Che punta a far dialogare makers, nuove tecnologie e gusto…
Li avevamo lasciati alla fine di maggio in via Magnaghi 59 (zona Garbatella, Roma) a brindare alla nascita del progetto Birra Open Sorso, li abbiamo ritrovati al Padiglione B della Università La Sapienza durante i tre giorni della Maker Faire Rome. Nello spazio Food i ragazzi del Fablab Roma Makers hanno portato le loro bottiglie di birra (un’artigianale chiara, leggermente amarognola): non una birra qualunque. Non solo perché la confezione è tagliata con il laser (e anche i sottobicchieri, tutti personalizzabili), ma anche perché dietro il vetro e sotto il tappo c’è il desiderio di innovare i processi di produzione e di renderli disponibili a tutti. Una Birra Open Source. Open Sorso per essere più precisi.
Alla Maker Faire Rome, nel Padiglione Food, c’erano Alessandro Zampieri, 35 anni, che si occupa del progetto, e Alessandra Fasoli, 30 anni, che gli dà una mano. Le domande più frequenti? «Sul packaging, ma anche su cosa c’entra le birra con la Maker Faire. Me la sono cavata – ha spiegato Alessandra Fasoli – parlando dell’artigianalità del processo di produzione e della necessità di far dialogare makers, nuove tecnologie (che permettono il controllo del processo e la diffusione dei dati) e gusto».
La “bionda” del Fablab Roma Makers
La Birra Open Sorso è già alla seconda edizione. La prima era con miele e pepe, la seconda «molto luppolata, più vicina alle IPA». «Il nostro primo intento era produrre una buona birra artigianale nel nostro Fablab – ha spiegato invece Alessandro Zampieri – per questo ci siamo anche affidati anche ad un mastro birraio. Ma non ci siamo fermati alla produzione, abbiamo cercato di declinare questa attività con un approccio da makers (seguendo anche i dettami della sharing economy)». Un «approccio diverso nella diffusione dei prodotti, rispetto soprattutto a quello della grande distribuzione» ecco l’intento del progetto Birra Open Sorso.
Alla Maker Faire Rome per fare community
Dal bicchiere alla community: la Birra Open Sorso avrà anche a breve anche un sito dedicato «dove chi partecipa al progetto potrà avere servizi (come la possibilità di downloadare il merchandising) e usufruire di una grafica coordinata. Sul portale Open Sorso non si acquisterà birra – ha spiegato sempre Alessandro – cosa che invece ognuno potrà fare con la propria community di riferimento». La volontà è anche quella di coinvolgere gli altri fablab e laboratori tecnologici «per farne una realtà del territorio. Per dimostrare che proprio la rete dei fablab è adatta anche per veicolare prodotti legati al food». Al momento la Birra Open Sorso è disponibile gratis per i nuovi tesserati del Fablab Roma Makers e ad un prezzo «simbolico» di 3 euro.