Entonote, la piattaforma creata nel 2014 da Giulia Maffei e Giulia Tacchini, si propone di fare ricerca e organizzare eventi sull’entomofagia, una pratica che, assicura anche la FAO, può salvare il pianeta dalla fame
Locuste, grilli e vermi. Ma anche termiti, bruchi, ragni e coleotteri. Per non parlare delle formiche, culone, ovviamente, tanto ricercate quanto economiche. Macinate, cotte, fritte: le ricette sono molteplici. Argomento caldo e, non potrebbe essere altrimenti, succulento, l’entomofagia oggi divide, fa discutere, intriga e subisce multe, fermi e sanzioni per mano dell’autorità costituita. Perché?
“Il ripudio verso gli insetti ci ha portato a non contemplarli nella nostra legislazione come alimenti né per l’uomo né per gli animali ed è per questo che oggi manca una regolamentazione igienico sanitaria sul loro allevamento, consumo e conservazione”. A parlare, quasi all’unisono, sono Giulia Maffei e Giulia Tacchini. Biologa ed esperta in Comunicazione della Scienza la prima, designer, docente e antropologa la seconda: sono le fondatrici di Entonote, piattaforma che si propone di “incuriosire, informare e parlare di entomofagia”.
Una piattaforma poliedrica, in grado di fare al contempo ricerca e sperimentazione culinaria, abbandonare i noiosi seminari frontali in favore di eventi più animati e coinvolgenti, in grado di collaborare con differenti realtà del settore alimentare e non solo. Workshop, laboratori interattivi, lezioni: tutto questo per “far capire anche ai più scettici che gli insetti non sono così disgustosi come siamo soliti credere: fanno parte del nostro passato, fanno parte del presente di una larga fetta di mondo e, viste le loro potenzialità, potrebbero far parte anche del nostro futuro“.
Per la FAO gli insetti potrebbero risolvere il problema della fame nel mondo
E, oltre a Entonote, lo sostiene anche la FAO: gli insetti contengono proteine, grassi e minerali vitali per l’alimentazione umana. Possono integrarsi nei tradizionali mangimi per animali. Il loro allevamento è straordinariamente economico, ed ecologico rispetto a quello di altri animali. Non ci sono casi di trasmissione di malattie causate dal consumo di insetti, solo normali allergie, simili a quelle dovute al consumo di crostacei. E, per garantire la sicurezza alimentare alla popolazione mondiale, potrebbero risultare fondamentali nei prossimi decenni. Ma il disgusto, il divieto e la lotta a questa nuova alimentazione rimane forte, soprattutto in Italia.
In Italia la normativa è fumosa e arretrata
Il nostro paese, infatti, in questo settore appare arretrato su più fronti: la normativa in merito è alquanto fumosa e non esistono espliciti divieti di somministrare insetti come cibo. Siamo l’unico paese europeo che non prevede deroghe in tal senso e, inoltre, più volte le cronache hanno riportato la notizia di sequestri da parte delle forze dell’ordine di ingenti quantitativi di insetti destinati a locali che avevano organizzato serate a tema.
Ma, protestano da Entonote, “Grilli, cavallette e altri insetti mangiano erba e cortecce d’alberi e rispetto ad animali di grossa taglia come il maiale sono meno portatori di malattie. Nel nostro Paese il controllo qualità degli alimenti è uno dei punti forti: capiamo lo scetticismo da parte di molti ma siamo fiduciose. Grazie al forte interesse, curiosità e continua ricerca non dovremo aspettare poi così tanto per trovare nel nostro piatto delle gustose locuste!”.
E, vedendo i risultati, ottimi per un’associazione nata da poco più di un anno, potrebbe non essere un futuro così remoto. Lo testimoniano l’entusiasmo e il successo che i suoi eventi riscuotono, le richieste di collaborazione (“Ma accettiamo solo quelle che condividono i nostri stessi principi etici”), i continui inviti da parte di designer e chef, che vogliono cucinare i prelibati insetti o utilizzarli per abbellire le vetrine dei negozi.
E, chiudono da Entonote, molte sono le sorprese, gli appuntamenti in agenda e, soprattutto, le degustazioni per permettere a tutti di trovare nel piatto “delle gustose locuste!”