Per la prima volta in Italia degustati insetti (grilli secchi abbinati a tartine con ricotta, bacche dolci e cioccolatini). Mentre in Europa si prepara la svolta definitiva…
Mentre alla Ue già si parla di aprire al consumo di insetti commestibili, all’Expo è arrivata la prima “degustazione” ufficiale di grilli secchi in Italia, autorizzata dal ministero della Salute e organizzata da Coop e Società Umanitaria, (che a Milano avevano già portato insetti, ma solo per metterli in mostra). Gli insetti, provenienti da un allevamento belga, avevano superato tutti i controlli sanitari della Asl, e sono stati serviti abbinati a tartine con crema di ricotta e bacche dolci e cioccolatini. Il tutto preparato dal giovane chef Marco Ambrosino.
Li mangiano già 2 miliardi di persone
«A differenza del Belgio – ha sottolineato l’ideatore del progetto Edible Insects della società Umanitaria, Andrea Mascaretti – in Italia non è ancora possibile allevare insetti, nè per l’alimentazione umana nè per la preparazione di mangimi animali». Quella degli insetti commestibili, sostiene Mascaretti «è però una strada cui l’Italia non può sottrarsi. È indubbio che gli insetti, così come le alghe e le meduse, sono gli alimenti del futuro. Come ricorda la Fao, costituiscono una fonte alimentare sostenibile ricca di proteine e amminoacidi, appartengono già alla dieta di oltre 2 miliardi di persone e rappresentano un ottimo sostituto delle farine di pesce e della soia nella produzione dei mangimi per animali».
Nei supermarket del Belgio
Proprio in Belgio, che a fine 2013 ha autorizzato la vendita di dieci specie di insetti per il consumo umano, i prodotti a base di insetti si trovano in tutti i supermercati «e sono apprezzati soprattutto tra i giovani. La richiesta maggiore è nell’ambito sportivo, per il loro altro contenuto di proteine», ha spiegato la rappresentante del Padiglione belga, Cecile Flagotier. E venerdì il Padiglione belga organizzerà una degustazione aperta al pubblico: pasta e crocchette a base di insetti.
La Ue si prepara
Dunque quello attuale in Expo è una sorta di «evento epocale – ha detto il direttore generale di Società Umanitaria, Maria Helena Polidoro – In Italia non esiste ancora una legge che consente l’allevamento, la trasformazione e la somministrazione di cibi e mangimi a base di insetti. Ciò che siamo riusciti a ottenere rappresenta un grande passo avanti, anche in vista della discussione sui nuovi alimenti che si aprirà mercoledì al Parlamento Europeo». E in effetti l’Unione Europea si sta muovendo nella direzione, in particolare dopo l’ultimo parere dell’Efsa (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) che, stando ai dati disponibili e considerando gli insetti allevati con mangimi consentiti, non ha rilevato particolari rischi per la salute umana.
Snack e barrette nutrienti
La Ue si prepara dunque ad aprire il suo mercato di 500 milioni di consumatori ai cibi a base di insetti. A segnare la svolta saranno le regole sui nuovi alimenti al vaglio dell’Assemblea di Strasburgo dove la normativa dovrebbe avere il via libera degli Stati membri entro fine anno. La normativa in via di approvazione riguarda le regole sui nuovi alimenti, cioè quelli non consumati prima del 1997, e per la prima volta la lista include gli insetti. Con le nuove regole, chi vorrà mettere sul mercato Ue un prodotto di questo tipo dovrà chiedere un’autorizzazione alla Commissione europea invece che ad ogni singolo Paese, a cui spetteranno comunque i controlli sulla sicurezza alimentare. Attualmente il consumo umano di alcune specie di insetti, come i grilli, è consentito in Belgio, Olanda, Danimarca e Gran Bretagna. Il vero business si prospetta per snack e barrette nutrienti per gli sportivi, per i quali sembra ci sia domanda.
Problema culturale
Certo, gli insetti nel piatto in Italia restano un problema culturale, ma, secondo Chiara Faenza, di Coop Italia, «si tratta tuttavia di barriere superabili: una recente nostra indagine condotta da Doxa, mostra che la diffidenza verso i cibi a base di insetti è meno diffusa di quanto ci si possa attendere». E comunque chi li ha assaggiati sostiene che i grilletti essiccati ricordino, per sapore, le noccioline tostate. Quanta strada faranno, sulle tavole italiane, si vedrà.