Quinoa disidratata, zuppa di legumi in sacchetto e cialda al cappuccino: a bordo della Stazione Spaziale Internazionale Samantha Cristoforetti mangia così.
Di Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana donna in missione nello spazio, si è parlato tanto. Ora, a far notizia, è anche la sua alimentazione. Perché per la prima volta non è costituita dalle classiche Razioni K ma da un menù che unisce bilanciamento nutrizionale, ingredienti sani e sapori della sua terra.
A prepararlo un team di chef, ricercatori, nutrizionisti, dietisti e ingegneri di un’azienda italiana, la Argotec di Torino. Che nel suo Space Food Lab, guidato da Stefano Polato, chef ufficiale della missione “Futura”, ha preparato anche i pasti per Luca Parmitano, Alexander Gerst e ora per Samantha Cristoforetti. “In condizioni di microgravità la pianificazione dell’alimentazione degli astronauti – ricorda David Avino, fondatore e amministratore delegato di Argotec – rappresenta una sfida impegnativa: il loro cibo spaziale è di grande qualità, con alle spalle molti anni di studi, e rappresenta un importante supporto psicologico e fisico. La nutrizione gioca un ruolo essenziale durante i voli e le missioni spaziali”. Perché, appunto, per preparare cibo “spaziale” estro e maestria culinaria non sono sufficienti:
Per ogni piatto ci sono voluti dai sei agli otto mesi di ricerca
Prima di tutto per studiare soluzioni per farli durare a lungo senza aggiunta di conservanti: “Siamo ‘tornati indietro’ rispetto alla chimica e abbiamo studiato le reazioni tra cibi diversi che li rendano a lunga conservazione. Banalmente, basta pensare alle proprietà antiossidanti e conservative del limone”. Le porzioni, infatti, devono durare dai 18 ai 24 mesi a temperatura ambiente.
Alimenti biologici e ricchi di omega3
In secondo luogo si è dovuto studiare il giusto bilanciamento tra le caratteristiche nutrizionali dei piatti: “Scegliamo solamente cibi biologici e prediligiamo piatti unici come riso con carne o pesce e verdure. I condimenti sono olio extravergine d’oliva e tante spezie delle quali studiamo anche gli effetti benefici sulla salute. Abbiamo eliminato, completamente, invece, l’uso di sale”. Senza dimenticare accorgimenti dettati dalle condizioni degli astronauti. Nello spazio, per esempio, l’invecchiamento cellulare progredisce più velocemente: “Per questo abbiamo scelto diversi alimenti ricchi di omega3, come il pesce azzurro”.
Cibi commestibili a bordo dell’ISS
L’ultima difficoltà, infine, è stata rendere questi cibi letteralmente “mangiabili” all’interno della stazione spaziale. In mancanza di gravità, infatti, molti alimenti si spargerebbero nell’ambiente. “Pensate a un grissino. In condizioni di isogravità le briciole che genera inizierebbero a fluttuare rischiando di entrare negli ingranaggi e causare problemi di funzionamento”. Lo stesso potrebbe accadere con riso, zuppe, frullati e condimenti, che sono quindi stati studiati ad hoc, sia nella consistenza, sia nel formato. Degli esempi? I condimenti sono conservati in boccette con contagocce. Invece del caffè una cialda al cappuccino, da gustare in un sol boccone. I pasti sono in sacchetti multistrato che non lasciano penetrare né aria né luce. La sfida? Creare un’alimentazione varia e gustosa come quella sulla Terra, con l’aggiunta di addensanti naturali che non modifichino la consistenza e il sapore dei cibi.
Ecco un esempio di menu per Samantha
Colazione: Smoothie di frutta con muesli (una cialda che si rompe direttamente scuotendola all’interno del sacchetto contenente il frullato)
Pranzo: Insalata di quinoa con sgombro, zucchine, sedano, carota, pomodori
Cena: Riso con curcuma, pollo e verdure o zuppa di legumi
Tutto viene servito in sacchetti da 250 grammi contenenti un pasto completo, semplicemente da riscaldare.
Per la base spaziale, inoltre, Argotec ha preparato anche buste più piccole (“cooking on orbit”) di alimenti singoli come riso, verdura, quinoa, polpa di verdura, che Samantha può mescolare a piacimento per creare ricette sempre varie.
Il cibo “spaziale” di Space Food Lab arriva anche sulla terra. “Abbiamo sviluppato il progetto proprio con questo intento, soprattutto per le persone che hanno poco tempo e vogliono mantenere un’alimentazione equilibrata, indicata anche per sportivi e bambini”.
I prodotti sono in vendita online su Readytolunch.com (il prezzo di ogni pasto si aggira intorno ai 7 euro), presto saranno acquistabili in alcune farmacie e in un grosso punto vendita di Milano.