I Paperoni del cibo con un patrimonio che supera il miliardo sono 141. Nove gli italiani, guidati dai Ferrero. Ma a livello mondiale a dominare è la birra. La mappa completa della ricchezza del food
Fortune nate da una macelleria o ricevute in dote. Imprese familiari (nonostante i miliardi) e multinazionali: basta guardare la classifica dei paperoni del cibo stilata da Forbes per intuire quanto sia variegato il business dei sapori. Nella classifica sono inclusi tutti coloro che hanno una ricchezza personale superiore al miliardo di dollari. Gli imprenditori del food and beverage sono 141.
Nella top 5 tre fratelli e una famiglia italiana
Il più ricco tra i ricchi è Jorge Paulo Lemann, l’unico a piazzarsi tra i primi venti (al 19esimo posto) nella classifica assoluta. Con 27,8 miliardi di dollari, è il brasiliano più ricco, grazie soprattutto alla sua quota in Anheuser-Busch InBev, il più grande gruppo birraio al mondo (sono suoi i marchi Budweiser, Becks’s e Stella Artois). Ma non solo. Con 3G Capital, la società di private equity che condivide con Carlos Sicupira e Marcel Herrmann Telles (altri due miliardari), detiene anche una quota di Restaurant Brands International, proprietaria (tra gli altri) di Burger King, e ha partecipato (con la Berkshire Hathaway di Warren Buffett) all’acquisizione della Heinz & Company (vedi alla voce salse).
Da Mars a Ferrero
Al secondo posto ci sono tre fratelli: Forrest Jr, Jacqueline e John fanno di cognome Mars, come lo snack al cioccolato e caramello che producono. Ognuno di loro ha un patrimonio di 23,4 miliardi. Frutto del più grande gruppo dolciario al mondo, con 33 miliardi di fatturato. Anche in questo caso, come per Anheuser-Busch InBev, i singoli marchi sono più noti della copogruppo. Perché dietro Mars ci sono (solo per fare i nomi più famosi) Bounty, M&M’s, Snickers, Twix, Orbit, Skittles, Royal Canin, Sheba, Eukanuba, Whiskas.
Chiude la top 5 un’italiana. Formalmente i 22,1 miliardi sono a nome di Maria Franca Fissolo (vedova di Michele Ferrero), ma in realtà la ricchezza è quella dell’intera famiglia, costruita a forza di Nutella, Kinder e Tic-Tac.
Vetta della classifica a tutta birra
La birra rende bene: conquista quattro posizioni nelle prime 10. Della vetta abbiamo già parlato. Ma la bionda si piazza anche in settima, ottava e nona piazza. Merito, nell’ordine, di Marcel Herrmann Telles (13 miliardi), Charlene de Carvalho-Heineken (12,3 miliardi) e Carlos Alberto Sicupira (11,3 miliardi). Telles e Sicupira sono i soci in affari di Lemann. E anche loro hanno beneficiato della gigantesca acquisizione che ha unito i due maggiori produttori mondiali di birra in un unico soggetto.
Charlene de Carvalho-Heineken, una delle tre donne in questa top ten, ha gli affari nel suo cognome. Ha ereditato il 25% della Dutch brewer Heineken, cui fanno capo (oltre al marchio omonimo) anche le etichette Adelscott, Amstel, Dreher, Birra Moretti, Desperados.
Gli ultimi due posti al tavolo della top 10 spettano a Dietrich Mateschitz (sesto con 13,2 miliardi di dollari) e Charoen Sirivadhanabhakdi (decimo con 10,7). Il primo, austriaco, è mister Red Bull. L’altro arriva dalla Tailandia ed è il primo asiatico in graduatoria. È il gran capo della ThaiBev, società quotata che produce alcolici, dalla birra agli spirits.
Gli italiani: Nutella, pasta e caramelle
Gli italiani inclusi nella classifica sono 9. Alle spalle della famiglia Ferrero, ci sono i fratelli Perfetti, Augusto e Giorgio, con 5,7 miliardi di dollari. Il marchio è piuttosto noto. Ma se non lo aveste mai sentito, provate a mettere una mano in tasca o ad aprire un cassetto. Sono Perfetti i marchi Vivident, Happydent, Vigorsol, Daygum, Big Babol, Golia, Morositas, Goleador, Frisk, Alpenliebe, Fruittella, Tabù e Mentos. Al terzo posto tra gli italiani, un’altra capo-famiglia: Rosa Anna Magno Garavoglia, che assieme ai figli controlla Campari, fresco di acquisizione di Grad Marnier.
I supermercati Esselunga regalano a Bernardo Caprotti, inossidabile novantenne capo-industria, 2,4 miliardi. Alle sue spalle ci sono i 4 rampolli di casa Barilla: Emanuela, Guido, Luca e Paolo hanno un patrimonio di 2 miliardi (a testa). Ultimo tra gli italiani miliardari è Luigi Cremonini. La sua carriera parte da una porcilaia, passa da una macelleria e arriva ad accumulare un patrimonio da 1,4 miliardi di dollari. Merito dei marchi Montana, Burghy, Roadhouse Grill. E del ruolo di fornitore di McDonald’s in Russia.
Due pezzi di agroalimentare tra i nuovi ricchi
Tra i nuovi ricchi, quelli appena entrati in classifica, non ci sono imprenditori che abbiano costruito le proprie fortune solo sul cibo. Ma ce ne sono comunque due non del tutto estranei all’agroalimentare. Il primo è il cinese Frank Wang, entrato in classifica grazie ai suoi 3,6 miliardi di dollari. La sua DJI produce droni e, nel 2015, ha incassato un round da 75 milioni di dollari, l’ottavo dell’anno in quel grande contenitore che è l’AgTech. Sì, perché una delle più promettenti applicazione dei droni è proprio l’agricoltura.
Hussain Sajwani è l’altro “mezzo punto” del food nella graduatoria dei nuovi ricchi. Dagli Emirati Arabi ha costruito una fortuna da 3,2 miliardi puntando soprattuto sul settore immobiliare a Dubai. Ma le radici del suo DAMAC Group (nato nel 1992) affondano in tutt’altro business: il catering.
Paolo Fiore
@paolofiore