Arriva dai laboratori Coop un “naso” elettronico in grado di individuare frodi alimentari. Lo strumento ha già superato la prova con l’olio d’oliva: ecco come funziona
Un “naso” elettronico in grado di leggere il Dna di prodotti a rischio (quali la carne ed il pesce) e di stabilire quindi se l’ingrediente corrisponde a quello dichiarato o se vi è una sofisticazione. Questa la soluzione di cui si sono dotati da poco i laboratori Coop; il naso elettronico si chiama Heracles e tecnicamente è un gascromatografo evoluto, abbinato ad un potente software di analisi statistica, che permette allo strumento di “annusare” le sostanze volatili caratteristiche emesse da qualsiasi materia prima o prodotto e attribuisce di conseguenza una sorta di carta d’identità o “impronta digitale” specifica del prodotto stesso.
Le frodi nell’olio di oliva
Uno dei casi più importanti in cui questa tecnologia è stata impiegata é stato il riconoscimento di possibili frodi nell’olio di oliva, complice anche la scarsa produzione di olio italiano per il caso Xylella. Il naso, in questo caso, é stato addestrato ad annusare oli italiani di provenienza certa attraverso l’identificazione delle sostanze volatili assegnando un profilo aromatico utile alla classificazione dei prodotti. Il naso restituisce l’impronta aromatica un olio standard, che va a costituire un modello di riferimento.
La banca dati del “naso”
I campioni presenti sul mercato vengono poi confrontati con il modello, per accertarne la provenienza. “Si è costruita così una banca dati, con validità scientifica, che è stata realizzata in collaborazione con le Università di Udine, Bologna e Barcellona”, ha chiarito Chiara Faenza, responsabile Sostenibilità e Innovazione valori nella Direzione Qualità-Coop Italia.