Una fonte incredibile di proteine sempre a portata di mano. Questa macchina consentirebbe di ridurre il consumo di carne eliminando i preconcetti legati all’entomofagia
Lo sappiamo. Entro il 2050 sulla Terra ci saranno oltre 9 miliardi di persone e la produzione di carne dovrà aumentare del 50%. Quindi, considerando che abbiamo già utilizzato un terzo dei terreni coltivati per la produzione di mangimi per animali, dovremo cercare fonti di cibo alternative e modi alternativi di coltivare quello che mangiamo. Da questa necessità si sono sviluppate molte delle nuove idee riguardanti la produzione di alimenti: dall’idroponica, alla carne, alla sempre crescente attenzione per gli insetti come nuova fonte di proteine.
Mangiare insetti: un problema culturale
Gli insetti sono già largamente utilizzati per l’alimentazione degli animali, e fin qui tutto bene. Il problema nasce quando si cerca di farli mangiare agli esseri umani perché entrano in gioco fattori culturali difficilmente aggirabili. Lo sanno bene le ragazze di Entonote, che da qualche anno stanno cercando (non senza sforzi) di diffondere la cultura dell’entomofagia in Italia. Una delle prime barriere che si incontrano riguarda il pregiudizio delle persone nei confronti di larve, scarafaggi e affini.
Gli insetti vengono spesso associati alla sporcizia, come se i maiali d’allevamento non vivessero nel loro stesso guano la maggior parte delle loro brevi vite. Ma questo, non si sa perché, tendiamo a dimenticarlo. Come tendiamo a ignorare che gli insetti rappresentano un alimento gustoso e, perché no, gourmet, per molti Paesi civilizzati nel mondo. In Messico ad esempio, servire il guacamole con un’aggiunta di insetti è considerato un vero tocco di classe. Un altro problema che si pone quando si parla di entomofagia è quello riguardanrte normativa. In Italia non si possono coltivare e vendere insetti destinati all’alimentazione umana, a differenza dell’Olanda e del Belgio dove questa pratica sembra essere sempre più diffusa. In Europa diventa quindi molto complesso procurarseli e, di conseguenza, poterli inserire nella dieta.
Un allevamento in cucina
Una giovane designer austriaca ha pensato a una soluzione che potesse, al contempo, risolvere il problema della produzione e della percezione che gli individui hanno quando pensano a grilli e cavallette come alimenti. La Kitchen Insect Farm creata da Katarina Unger,infatti, consente a chiunque di far crescere all’interno della propria cucina una piccola colonia di larve destinate al consumo personale.
Dopo 432 ore, 1 grammo di uova di mosca “soldato nera volante” si trasforma in 2,4 kg di proteine di larve. Gli insetti che crescono all’intero della macchina, cadono puliti e pronti da mangiare in un secchio di raccolta dal quale possono essere prelevati. Alcune larve, invece, vengono inserite nuovamente nella macchina per ricominciare il ciclo produttivo. Uno degli aspetti più interessanti di FARM432 risiede proprio nel suo aspetto simile a un piccolo laboratorio medico, che allontana l’associazione mentale degli insetti alla sporcizia.
Anche il tipo di produzione è stata pensata per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Le larve, infatti, possono essere alimentate con rifiuti biologici, allevarle quindi non costa nulla in termini di acqua o CO2. Altro aspetto importante è quello che riguarda le caratteristiche nutrizionali della mosca “soldato nera volante”, le larve di questo animale infatti sono uno dei convertitori di proteine più efficienti, contenenti fino al 42% di proteine, un sacco di calcio e aminoacidi.
Un breve video illustra il funzionamento di Farm432: