Una startup dello Yucatán ci racconta quanto è stato traumatico per i videogiochi passare alla terza dimensione
Chi oggi ha passato la trentina ed è sempre stato un videogiocatore appassionato, ben ricorderà il passaggio dalla seconda alla terza dimensione. Una vera e propria rivoluzione, per il mondo dei videogiochi, che avvenne neppure troppo a piccoli passi, prima con il chip Super FX contenuto in alcune cartucce dello SNES e che portò i giapponesi a iniziare i propri esperimenti con titoli come StarFox e Stunt Race FX, poi con console in grado di muovere veri e propri poligoni, come il Sega Saturn, la prima PlayStation e, in modo più convincente, il Nintendo 64. In pochi mesi, il mondo dei videogames passò dagli sprite a mondi immersivi sempre più credibili. Un cambiamento epocale raccontato, a modo suo, in Flat Kingdom Paper’s Cut Edition.
Flat Kingdom Paper’s Cut Edition, viva il piattume
Sviluppato da una startup innovativa dello Yucatán, Fat Panda, di cui purtroppo oggi è difficile rintracciare persino il sito, e apparso su PC, via Steam, nel lontano 2016, Flat Kingdom Paper’s Cut Edition arriva infine su console grazie all’impegno di Ratalaika Games.
Come anticipato, a tenere banco la questione dello scontro tra la terza e la seconda dimensione. Un tempo il mondo era nel caos perché era dominato dal 3D. Poi, con fatica, gli eroi del mondo 2D riuscirono a sigillare i demoni poligonali in un’altra… ehr… dimensione, sfruttando il potere di sei cristalli. Uno di questi, però, è stato appena rubato da Hex il ladro che, non contento, ha rapito pure la principessa del Flat Kingdom.
Se la sinossi è un bizzarro miscuglio delle trame viste solitamente nei Super Mario e in Zelda, il personaggio principale, Flat, pare chiamare in causa persino Kirby, dato che la sua caratteristica principale è quella di cambiare aspetto. Non assorbe i poteri dei nemici, come il botolo rosa di Hal Lab., ma può assumere diverse forme geometriche. I cambiamenti da triangolo a quadrato, passando per il cerchio sono alla base sia dei combattimenti (i nemici possono essere uccisi solo nella forma corretta, come se si giocasse a ‘sasso-carta-forbice’), sia di alcuni semplici enigmi ambientali.
Flat Kingdom Paper’s Cut Edition è una lettera d’amore indirizzata ai videogiochi anni ’90, lo dimostrano i livelli in stile metroidvania, le boss battle insolitamente ardue e qualche altro elemento caratteristico dei titoli di quegli anni, come le immancabili corse sui carrelli da miniera in puro stile Donkey Kong Country. Parlando del comparto tecnico, animazioni e di level design non sono perfetti, anzi, il gioco è piuttosto grezzo, ma ben sopperisce con un impianto stilistico di caratura, che strizza l’occhio alla saga di Paper Mario.