Una rete neurale per collaborare con un designer in carne e ossa e creare una collezione di abiti ispirati al P30 Pro. Il debutto in passerella a Milano
C’era una volta uno smartphone che guidava l’auto, poi venne quello che parlava alle megattere. Ora il P30 si è addirittura lanciato nel mondo della moda, e ha confezionato un’intera collezione di abiti d’alta moda assieme a una stilista emergente: la collezione Fashion Flair, realizzata in collaborazione dalla designer cinese Anna Yang (creatrice del marchio Annakiki) e Huawei, è stata portata in passerella a Milano ed è già pronta anche per la vendita online. I proventi andranno anche a finanziare una serie di borse di studio per aspiranti stilisti di moda, che in più avranno a disposizione l’app che sfrutta l’intelligenza artificiale per ispirarsi nelle proprie future creazioni.
Come funziona Fashion Flair
Continua la sperimentazione di Huawei con le reti neurali e gli algoritmi di intelligenza artificiale, questa volta sperimentando le GAN (generative adversarial network) per addestrare un software a sintetizzare delle proposte in fatto di moda che possono essere ulteriormente affinate dal tocco umano per poi passare al disegno del capo finale vero e proprio. Quello che è stato fatto è stato mettere a punto una prima rete capace di formulare dei design ipotetici (la cosiddetta rete generativa), e una seconda (la rete antagonista) che confrontando il design generato con un vasto database di immagini fornite possa fornire alla prima un feedback sulla differenza rispetto alla realtà. Un numero altissimo di iterazioni di questo ciclo design-confronto porta a un progressivo perfezionamento delle capacità della prima rete, in modalità praticamente autonoma, fino a quando non raggiunge la capacità di mettere nero su bianco design interessanti tanto da meritare un ulteriore approfondimento da parte dello stilista.
Di fatto quello che a cui si assiste è un progetto di co-creazione (co-creation): l’input fornito alle due reti determina il tipo di proposte che sarà in grado di effettuare a regime, dunque cambiando i parametri relativi al tipo di design da creare (in questo caso sono stati presi in esame 4 parametri: colore, volume, lunghezza e texture) si otterrà alla fine un risultato diverso. In questo caso sono state scelte oltre 30mila immagini relative a creazioni di moda prodotte tra il 1920 e il 1970 circa, a cui sono state aggiunte anche le fotografie delle collezioni Annakiki degli ultimi 3 anni e alcuni abiti di stilisti acclamati realizzati all’inizio degli anni 2000.
È in questo modo che è stato possibile dare vita a una versione dell’app Fashion Flair perfetta per collaborare con Anna Yang, che dalle proposte dello smartphone ha tratto ispirazione per tagliare e cucire gli abiti che poi sono finiti in passerella. Ce ne sono persino alcuni coi colori del P30 (arancio amber sunrise, il color unicorno del breathing crystal, il blu aurora e ovviamente il black), ma tutti ricalcano lo stile e le creazioni già conosciute della stilista cinese. Si potrebbe addestrare l’app a un risultato più generico, o personalizzarla ulteriormente per altri stili specifici di altri stilisti.
Collezione in passerella
Presentata al pubblico in passerella in zona Via Tortona, il centro del nuovo design del capoluogo lombardo, la collezione Annakiki per Huawei è disponibile per essere acquistata su un e-commerce fiorentino dedicato alla moda: LuisaViaRoma. Come detto i proventi serviranno anche a finanziare gli studi della prossima generazione di stilisti. I design di Anna Yang saranno anche riportati in una collezione di cover acquistabili sul sito Huawei, e nei temi scaricabili sugli smartphone dell’azienda cinese.