Un indie non per tutti. C’è molto da fare per conquistare la galassia
L’umanità è progredita e si è sviluppata grazie soprattutto al desiderio innato di esplorazione. Coraggio e anche tanta incoscienza hanno talvolta condotto persone in un nuovi luoghi, situazioni inaspettate. Farworld Pioneers, titolo indie sviluppato dalla software house Igloosoft di Columbus (USA), si ispira allo slancio più grande, verso pianeti e galassie sconosciuti in un free roaming dove c’è tanto da scoprire, ma anche tantissimo da fare.
Disponibile su Xbox e Steam (presto pure su PlayStation), Farworld Pioneers è un prodotto realizzato in una notevole pixel art all’interno di ambienti che hanno il pregio di non ripetersi. Galassie e pianeti da esplorare non sono repliche continue di spazi freddi e bui (così ci potremmo immaginare lo spazio profondo). Il gamer ritroverà invece biomi intriganti, con fondali che hanno un senso.
Farworld Pioneers è sviluppato in 2D e richiederà al giocatore una notevole quantità di attività per proseguire in un’avventura che potrebbe sequestrare buona parte dell’estate (e delle stagioni successive). Raccogliere risorse, craftare, potenziare le colonie, allargare il gruppo di collaboratori, dare loro ordini e pianificare le prossime missioni sui nuovi ambienti. Già solo così il menu è ricco e adatto soltanto ad appassionati di titoli rpg così ramificati e densi di specifiche.
L’intelligenza artificiale fa il suo mestiere nel permettere al gamer di concludere tutte le operazioni grazie all’aiuto dei vari coloni. Ci sono poi sessioni di combattimento in cui è richiesta una non piccola dose di preparazione, soprattutto allestendo le difese degli avamposti.
L’altro elemento che dà respiro e longevità a Farworld Pioneers è dato dalla possibilità di giocare in cooperativo, oppure in multiplayer, combattendo con altri gamer. Nel complesso l’esperienza è complessa, piena zeppa di dettagli e micro attività: la suggeriamo pertanto solo a chi mastica il genere e sa muoversi con spiccate doti manageriali.