Nuova mossa della chat più usata del mondo, sotto attacco in India per i linciaggi, contro catene di Sant’Antonio e bufale: un’etichetta per segnalare il rilancio del contenuto
L’obiettivo è tentare di arginare la diffusione di bufale, catene di Sant’Antonio, frodi e truffe che proliferano via WhatsApp. Non sarà, per carità, una mossa risolutiva ma almeno è un passo in più. Si tratta di una sorta di etichetta che segnala quando un messaggio è stato inoltrato da una conversazione all’altra. Quando, cioè, un certo messaggio – magari contenente l’immancabile richiesta/invito di diffusione a catena – sia stato pescato da una parte e rilanciato magari a decine di contatti. Bisognerà quantomeno avere la pazienza di copiarlo, incollarlo e mandarlo uno ad uno a ogni amico o parente. Al contrario, il “Forwarded”, che in italiano è diventato “Inoltrato”, rimarrà in bella vista. Fornendo, si spera, un elemento di riflessione in più a chi lo riceve.
Nei giorni scorsi Poynter, scuola di giornalismo e istituto di studi sui media, aveva anticipato che WhatsApp stesse per introdurre una nuova indicazione che si applicherà a ogni tipo di contenuto: testi, immagini, audio o video. la conferma è poi arrivata nelle ultime ore.
Conoscere la provenienza di un messaggio
“Da oggi, quando ricevi un messaggio, WhatsApp ti segnalerà se si tratta di un messaggio che ti è stato inoltrato. Grazie a questa indicazione aggiuntiva, sarà più semplice conoscere la provenienza di un messaggio all’interno di una chat individuale e di gruppo e capire se un amico o un familiare ti ha scritto direttamente, o se il messaggio era stato originariamente composto da qualcun altro – si legge sul blog ufficiale anche in italiano – per visualizzare questa nuova indicazione per i messaggi inoltrati, devi aver installato sul telefono l’ultima versione di WhatsApp supportata”.
I casi di aggressioni in India
Il tentativo, insomma, è disinnescare almeno in parte l’inoltro incontrollato e, a cascata, mitigare la diffusione di bufale, panzane, fake news e allerta del tutto campate in aria. In alcuni mercati la faccenda sta diventando terribilmente concreta: nelle ultime sette settimane si contano per esempio in India decine di aggressioni e linciaggi, alcuni anche con esito fatale, ai danni di persone pestate dalla folla a seguito di messaggi e catene ricevute tramite WhatsApp. Una faccenda così grave che perfino il governo ha chiesto aiuto all’azienda californiana, che ha promesso impegno e lanciato un bando di ricerca per capire come intervenire efficacemente.
“La tua sicurezza è di massima importanza per WhatsApp – conclude la nota – ti invitiamo a essere prudente quando condividi messaggi che sono stati inoltrati. Ti ricordiamo, inoltre, che puoi segnalare un contatto come spam o bloccarlo facilmente e che puoi sempre contattare WhatsApp per ricevere assistenza”.