Quando i videogiochi riescono a far piangere di brutto. La startup innovativa Herobeat Studios propone un’avventura drammatica dall’alto sapore ecologico nella speranza di far aprire gli occhi all’umanità
Diciamo la verità: siamo un po’ stufi di tutto questo allarmismo sui cambiamenti climatici, sui danni collaterali dell’antropocene (ovvero dell’era dell’uomo), su ciò che accadrà e non accadrà se non si cambia rotta, se la temperatura si alzerà di due gradi, il livello del mare di mezzo centimetro… Siamo un po’ stufi di chi ci catechizza continuamente dicendo che sprechiamo, consumiamo e sporchiamo troppo, del ditino moralizzatore della Greta di turno, di chi si straccia le vesti parlando persino di sesta estinzione di massa, ovviamente causata da noi. Essere colpevolizzati senza avere fatto mai nulla di aggressivo contro il pianeta è frustrante e non spinge certo le persone a diventare ambientaliste. Poi, però, ci sono giochi come Endling Extinction is Forever, della startup innovativa spagnola Herobeat Studios, che sanno avvolgerti come nemmeno un cartoon Disney e riescono a veicolare un messaggio potente, senza toni saccenti e professorali. E subito viene voglia di correre fuori e abbracciare un albero, o quantomeno di abbassare di uno-due gradi il condizionatore…
Quante lacrime in Endling Extinction is Forever
Prendete l’inizio, traumatico, di Bambi, capace, con la morte della mamma cerbiatta, di segnare l’infanzia a milioni di bambini e trasferitelo in ambito videoludico: avrete una vaga idea di ciò che vi attende in Endling Extinction is Forever, che sulle prime vi mostra, anche grazie a un ispirato comparto artistico, una mamma volpe e la sua adorabile nidiata e, subito dopo, vi sbatte sul naso le conseguenze letali dell’antropocene.
La nostra mamma volpe, difatti, è la volpe. L’ultima volpe rimasta sul pianeta. Solo lei e i suoi cuccioli separano la specie dall’estinzione. E quella, si sa, è irreversibile, motivo per il quale andrebbe presa sul serio, sembrano suggerire in ogni livello gli startupper spagnoli dietro al progetto.
Ma come si è potuti arrivare al punto di non ritorno? Basta fare un giretto attorno alla tana della nostra premurosa volpe rossa per capirlo: l’uomo è ovunque, ha avvelenato le sorgenti, prosciugato i fiumi, devastato interi habitat, alterato intere catene alimentari.
Per questo la nostra volpacchiotta si muove in un mondo che non ha più nulla di naturale, ma non per questo è meno pericoloso di quello delle origini: ai vecchi predatori, alle insidie tradizionali, si è sostituito l‘uomo, pronto a sforacchiare con le sue armi qualsiasi cosa si muova, tanto più se ha una bella pelliccia. Endling Extinction is Forever è un survivor game duro e puro, anzi, nudo e crudo: non fa sconti, bisogna far sopravvivere la mamma e, possibilmente, l’intera cucciolata, ma i pericoli mortali si annidano potenzialmente ovunque.
Applausi a scena aperta ai ragazzi di Herobeat Studios
Sentire i propri cuccioli piangere per la fame, doverli portare “in bocca” perché troppo stanchi per continuare a seguirvi (capiterà eccome, perché non tutte le nottate saranno fruttuose e permetteranno a mamma volpe di trovare del cibo), spezza il cuore e permette d’instaurare con la propria nidiata quasi un rapporto affettivo e simbiotico: più tempo permetterete ai volpacchiotti di restare in vita e più abilità svilupperanno (come scavare o arrampicarsi), utili spesso a raggiungere un po’ di cibo inatteso.
Non è tutto perfetto: in diverse sequenze si avverte eccessivamente la mano degli sviluppatori, che solo in apparenza lascia più strade da battere, ma di fatto vi guida anche prepotentemente verso lo sviluppo di una sinossi precostituita. Altre risultano eccessivamente caratterizzate da meccaniche trial and error. Se a ciò aggiungete che Endling Extinction is Forever non prevede checkpoint e che, in caso di morte, si deve riniziare dall’inizio della nottata (la volpe, infatti, è un animale notturno), mentre la morte dei propri cuccioli è definitiva, capirete allora quanto questa produzione spagnola possa risultare frustrante.
Ma Endling Extinction is Forever vuole essere proprio questo: un cazzotto nello stomaco che vi spinga a piangere, di più, a sentirvi delle m**de umane, consapevoli del fatto che se mamma volpe si trova sul ciglio di un burrone aggredita da un alce impazzito per via di un incendio, la colpa – non si sa come – è anche un po’ vostra che avete appena fatto il pieno alla vostra utilitaria e acquistato i biglietti aereo per le vostre vacanze. Continuate così, e non ci saranno più volpi…