Il Colosso delle tlc ha messo a disposizione come token non fungibile (“NFT”) il messaggino per donare il ricavato all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati
Era il 3 dicembre 1992 e su rete Vodafone veniva trasmesso il primo SMS al mondo. Nemmeno trent’anni dopo quell’SMS è stato venduto all’asta. Sempre da Vodafone. Il Colosso delle tlc ha infatti messo a disposizione come token non fungibile (“NFT”) il messaggino per donare il ricavato all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
L’SMS bandito all’asta non riporta chissà quale messaggio di importanza capitale: è un semplice MERRY CHRISTMAS (“buon Natale”), scritto tutto in maiuscolo, senza punteggiatura e nemmeno emoji, perché quelle dovevano ancora diventare di moda. E comunque per un bel po’ le avremmo chiamate emoticon, disegnate assemblando punteggiatura, visto che, contrariamente a WhatsApp e Telegram, allora non c’era certo modo di allegare piccoli disegni. Anche perché, chi ha vissuto appieno quel periodo, si ricorderà certamente quanto costassero i singoli SMS, e infatti tra gli adolescenti, in perenne apnea da credito residuo, c’era pure l’usanza di scrivere tutto attaccato, o di “fare squilli” per evitare quelli superflui come un “sono arrivato, scendi”.
Nessun SMS è però mai costato come quello bandito all’asta odierna: un offerente anonimo, dopo 38 minuti di contrattazione serrata con gli altri partecipanti, si è aggiudicato per 107.000 euro la replica dettagliata e unica del protocollo di comunicazione originale che ha trasmesso il primo messaggino mai inviato.