Il mondo dei videogame fotografa i cambiamenti sociali in atto: un tempo relegate al ruolo di donne da salvare, oggi sempre più titoli mettono le ragazze al centro dell’azione. Ne è un esempio l’attuale line up di Nintendo Switch
Un gorilla che rapisce una donna indifesa, portandola sulla cima di un palazzo. Un uomo si lancia coraggiosamente all’inseguimento del perfido primate. Per anni Nintendo è rimasta vittima dello stereotipo della donna da salvare che costituiva l’ossatura del coin op Donkey Kong, a sua volta tratto dal romanzo King Kong di Delos W. Lovelace, scritto non a caso nel 1932, praticamente un secolo fa.
L’artwork del cabinato di Donkey Kong, 1981
Ma adesso le ragazze, al di qua e al di là dello schermo non ci stanno più a farsi salvare. Prova ne sia che la principessa Peach Toadstool che vedremo a breve sul grande schermo, nel lungometraggio Super Mario Bros. Il Film, dismette i regali e ampollosi panni che il ruolo le impone di indossare per combattere in prima persona il malefico tarpano che per anni l’ha sottratta dal trono del suo regno: Bowser, re dei Koopa.
Uno screen tratto da Super Mario Bros. Il film
C’è un’altra serie, sempre Nintendo, che pur avendo il nome di una donna nel titolo, l’ha sempre relegata al ruolo di comprimaria da salvare: è The Legend of Zelda. Data l’ambientazione medievaleggiante, benché fantasy, difficile scappare dall’ideale cavalleresco del gentil sesso in perenne attesa dalla cima della torre in cui è reclusa del proprio eroe senza macchia e paura.
La dolce Mipha, tra le eroine di Zelda Breath of the Wild
Qualche anno fa, in The Spirit Tracks, la principessa Zelda era stata parte attiva del gameplay e nel prossimo, attesissimo, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, pare avrà un ruolo più importante, almeno nella sinossi. Già l’ultimo, meraviglioso capitolo, Breath of the Wild, aveva almeno aumentato la presenza femminile in campo, con la principessa Mipha degli Zora e Urbosa delle Gerudo a reclamare una parte importante della trama.
The Legend of Zelda – Breath of the Wild
C’è poi un’ulteriore eroina Nintendo che è appena tornata in azione su Switch (qui la nostra recensione di Metroid Prime Remastered): parliamo naturalmente di Samus Aran. Benché sia difficile capire che sotto quell’avveniristica armatura da cacciatrice di taglie interstellare si nasconda una ragazza dai capelli biondi e dai lineamenti fini, è lei che da oltre tre decadi si infila con coraggio nei più piccoli e reconditi pertugi di astronavi spaziali e mondi alieni alla ricerca di entità extraterrestre malevoli e minacciose.
Metroid Prime Remastered
Non fa parte della genia della Casa di Kyoto, è vero, ma tra pochissimo su Switch arriverà comunque un altro titolo tutto al femminile: Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, peculiare spin off che promette di svelare ai fan della saga ideata da PlatinumGames le origini della Strega di Umbra. Insomma, come si può vedere, i videogiochi guardano sempre più all’altra metà del cielo, anche perché, come vi abbiamo testimoniato più e più volte, per esempio con la nostra intervista a Fjona Cakalli o con la nostra chiacchierata con Arianna Ortelli, sono in costante aumento le ragazze gamer e quelle che decidono di sviluppare videogame. Il match coi maschietti è iniziato e una volta tanto speriamo sia un coop o ci faranno neri.