A sei anni dal lancio del primo modello, l’azienda inglese rinnova l’apparecchio introducendo tante nuove funzionalità. Aspirazione più potente, otto sensori integrati e telecamera a 360 gradi per mappare (e memorizzare) gli ambienti
L’aumento della domanda e dell’offerta insieme ai progressi della tecnologia hanno favorito la crescita degli aspirapolvere-robot, il cui mercato è in costante crescita e, oltre ai Roomba di iRobot, i modelli Samsung e i molti dispositivi provenienti dalla Cina, si arricchisce di un nuovo pezzo pregiato: il Dyson 360 Heurist. L’erede della macchina autonoma lanciata nel 2014 (Dyson 360 Eye) non sembra rinnovarsi tanto nell’estetica, simile per molti versi al primogenito, mentre migliora tanti aspetti e introduce nuove funzionalità.
Potenza al top
Aspetto che l’azienda da sempre privilegia, il robot ha una potenza d’aspirazione migliore dei rivali in commercio. Gli ingegneri Dyson parlano del 20% in più rispetto al passato, con l’incremento delle prestazioni generate dal motore digitale Dyson V2 che spinge fino a 78.000 giri al minuto. A livello pratico, invece, ci sono tre modalità per cambiare il livello di potenza in relazione al tipo di pulizia prescelta: Quiet è per una ripulitura delicata e prolungata nel tempo, High per sessioni più intense e Max per le pulizie profonde. Altro elemento cardine è la tecnologia Radial Root Cyclone, sviluppata dall’azienda inglese partendo dai suoi aspirapolvere verticali senza filo, che genera forze centrifughe all’interno dei cicloni per creare fino a 70.000 g di potenza, così da estrarre le particelle di sporco dall’aria e spingerle nel contenitore. A ciò si unisce l’azione del sistema di filtraggio, che cattura allergeni e particelle fino a 0,3 micron, rilasciando aria più pulita di quella che si respira.
Una sola, lunga, spazzola
Come anticipato, il design rimanda al predecessore con diametro di 23 centimetri, un’altezza di 12 centimetri e peso superiore ai 2,5 kg; dettagli questi ultimi, in particolare lo spessore, maggiori di molti altri modelli e potenziale fonte di dubbio per il passaggio del robot sotto i piedini di divani e letti. Il 360 Heurist pulisce in linea retta e si adatta alle diverse superfici anche grazie ai cingoli che gli consentono di superare senza problemi gli ostacoli e raggiungere spazi ristretti. La differenza sta all’interno del robot, con Dyson che ha scelto di affidarsi a una sola spazzola di 212 millimetri che si estende in larghezza per tutto l’apparecchio e tocca una velocità di 1600 giri al minuto, in modo da eliminare la polvere, grazie anche alle quasi 7.000 setole rigide in nylon che vanno in profondità per catturare lo sporco nei tappeti.
Mappe e apprendimento
La novità forse più utile, tuttavia, è nella mente dell’aspirapolvere-robot: capace di imparare il lavoro eseguito per rifarlo poi meglio di quanto fatto in precedenza. In sostanza, si tratta della capacità di creare una mappa dell’ambiente da ripulire e affinarla a ogni sessione, col robot che incamera nuovi dati adeguandosi alle peculiarità dell’abitazione. Così, a livello pratico, quando si stacca dalla base (dove torna in automatico quando è scarico, grazie alla funzione di auto-ricarica con cui monitora l’autonomia, per ricominciare la pulizia lasciata in sospeso appena conclusa la ricarica), riconosce il punto in cui si trova, grazie anche alla telecamera a 360 gradi integrata e a due sensori a lungo raggio che effettuano la misurazione della stanza ogni 20 millisecondi, e tra quelle in archivio (conta su 10GB di memoria) seleziona la mappa congeniale all’occasione.
Otto sensori
Un processo basato sulla tecnologia di localizzazione e mappatura simultanea (Slam) che sul medio e lungo periodo assicura apprendimento e miglioramento di prestazioni. I due sensori che tramite una lente consentono al robot di osservare l’ambiente fino a due metri distanza non sono i soli presenti all’interno di Heurist, che conta su otto sensori: le altre coppie si dedicano agli ostacoli, così da rallentare il movimento quando si è vicino agli oggetti, alle cadute, in modo da riconoscere scale e dislivelli vari, di avvicinamento alla parete, al fine di aspirare il più vicino possibile alle una che delimitano il perimetro delle stanze. Da notare, anche, che il robot può effettuare gli stessi movimenti con o senza luci, perché negli ambienti poco luminosi entra in gioco l’anello con luci LED che permette al robot di tenere sotto controllo andatura e direzione.
Si comanda tutto da remoto
Tra gli obiettivi di Dyson c’è anche la semplicità d’uso, intesa come controllo e possibilità di utilizzare l’aspirapolvere-robot nel momento migliore, cioè quando nessuno è in casa. Per farlo c’è l’app Dyson Link (per collegare robot e smartphone c’è il bluetooth), con cui controllare, programmare e monitorare il Dyson 360 Heurist. Da remoto, quindi, si può comandare l’apparecchio, scegliendo la potenza e la tipologia di pulizia da eseguire, creare zone specifiche dove pulire o suddividere la mappa in più aree programmando l’uso della spazzola in certi punti e disattivarla per altri. E tramite WiFi il robot funziona anche in assenza del padrone di casa, ricevendo e installando pure eventuali aggiornamenti automatici. Con una autonomia base (Quiet) di 75 minuti, ridotta utilizzando le due modalità più forti e un contenitore di 330 millilitri, Dyson 360 Heurist sarà disponibile dai primi giorni di novembre al prezzo di 999 euro. Nella prima fase si potrà acquistare sul sito aziendale, sul Dyson Demo Store e presso i punti vendita Mediaworld.