Pronti a far emergere l’artista che è in voi? Impugnate i Joy Con e disegnate
Se, come noi, avete vissuto appieno la stagione del Nintendo DS e del Nintendo Wii, l’idea di disegnarvi mezzo videogame da soli non vi sembrerà così innovativa. THQ ci ha perso pure una quintalata di soldi, uscendosene con un titolo, uDraw, che includeva perfino una tavoletta grafica. E, ancora piuttosto recentemente, 505 Games ha finanziato un’opera che si basava sul medesimo concept, Drawn to Life: Two Realms (qui la nostra recensione), che dimostrava già come tale trovata fosse invecchiata precocemente. Se invece non avete mai posseduto le due console Nintendo (male), preparatevi a ridere come cretini, perché Draw a Stickman: EPIC vi sembrerà il videogioco più fresco e innovativo mai creato.
Scarabocchiando lungo le lande di Draw a Stickman: EPIC
Spendendo davvero pochi spicci potrete portarvi a casa questo primo episodio di una serie che su PC e mobile ha già avuto un discreto successo. Purtroppo, a differenza delle console Nintendo che l’hanno preceduta, lo Switch, nonostante abbia comunque un touch screen, non permette di disegnare sullo schermo con una stylus, fatto, questo, che limita assai il divertimento in Draw a Stickman: EPIC.
Ma questa non è certo una colpa degli sviluppatori di Hitcents, semmai una mancanza della console nipponica. Fin dalle prime battute, vi verrà chiesto di disegnare per interagire col gioco: nemmeno a dirlo, il personaggio avrà l’aspetto che deciderete di conferirgli scarabocchiando. Purtroppo, farlo armati di Joy Con è più un supplizio che una operazione piacevole: bisogna davvero impegnarsi parecchio per essere precisi, quando il bello del gioco dovrebbe essere disegnare in libertà.
Essenzialmente, il gioco si divide in due macro sequenze: quella esplorativa, nella quale, come in un punta e clicca, il personaggio si recherà nella porzione di schermo in cui cliccherete e quella artistica, dove dovrete creare, col vostro estro, oggetti necessari per la risoluzione degli enigmi.
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Potrebbe trattarsi di una fiamma per accendere un falò o dar fuoco a una miccia, una chiave per evadere da una gabbia o un’ascia per abbattere un mostro, o una porta. Molto simpatico, è vero, se non fosse che lo Switch non è nato per questo genere di cose, quindi la fase del disegno è tutt’altro che divertente, ma anche che i disegni che vi verranno chiesti saranno tutto sommato pochi e il gioco tende ad accettare qualsiasi scarabocchio. Insomma, anche una linea verrà accettata e potrà fare le veci ora di un incendio, ora di una nuvola, di un’arma o di una chiave, ma ovviamente se ci si lascia andare alla pigrizia si perde gran parte del divertimento.
A dire la verità, non abbiamo apprezzato nemmeno troppo la grafica tutta su toni di grigio (ma già col secondo capitolo arriveranno i colori) che su Nintendo Switch, soprattutto in modalità portatile, magari all’aperto, non riesce a rendere il mondo di gioco particolarmente leggibile. Questo, unito al fatto che il personaggio tende a incagliarsi in ogni particolare dello scenario; che i mostri sono numerosi e scontrarcisi spesso vuol dire morte certa, rende alcune sequenze particolarmente frustranti.
Tutti difetti comunque perdonabilissimi (peraltro parzialmente eliminati nei due titoli che seguono), dato che il gioco costa davvero poco e, per quelle due orette che dura, riesce anche a divertire e strappare qualche sorriso.