Il gruppo svedese testerà la novità in Svizzera con l’obiettivo di allungare il ciclo di vita dei prodotti e ridurre l’impatto ambientale della sua produzione
Le vendite vanno bene ma si può fare meglio, agevolando per esempio chi per motivi economici o pratici è impossibilitato o indeciso ad acquistare mobili per la casa. L’idea di Ikea per ampliare il proprio business è perciò consentire ai clienti di noleggiare cucine, armadi, letti e scrivanie. Nell’aria da qualche tempo, la conferma dei prodotti in affitto è stata confermata da Torbjorn Loof (amministratore delegato del gruppo svedese con trenta anni di carriera nel corso dei quali è passato da venditore a manager, con un passaggio anche in Italia), che al Financial Times ha chiarito la volontà di sposare una formula imperniata sulla sharing economy, con il riutilizzo dei prodotti al fine di ridurre la produzione e quindi l’impatto ambientale in favore di un sistema più sostenibile.
Come funziona
La novità partirà nei prossimi mesi in Svizzera, con il noleggio che, al contrario di quanto filtrato nei mesi scorsi, non sarà riservato soltanto a studenti fuori sede e lavoratori abituati agli spostamenti, bensì a chiunque sia interessato a risparmiare qualche euro per ammobiliare l’ambiente domestico e quello lavorativo. Il contratto stipulato tra le parti prevede che il consumatore scelga i prodotti in catalogo e li tenga per il tempo sancito dall’accordo, per poi restituirli al punto vendita e attivare, se lo vorrà, un altro prestito. Rientrato in negozio, il prodotto usato sarà rimesso a nuovo per tornare sul mercato, probabilmente sempre in noleggio. Una soluzione soddisfacente per tutti, con i clienti che possono limitare le uscite e testare un determinato prodotto, scegliendo così di acquistarlo nuovo oppure cambiarlo, mentre per Ikea è un modo per ridurre gli sprechi e allungare il ciclo di vita dei prodotti.
Abbonamenti
Il test in terra elvetica sarà molto importante per Ikea perché, oltre alle reazioni dei consumatori e alla possibilità di allargare la formula del noleggio in tutti i paesi in cui opera, l’obiettivo ultimo cui mira la società è arrivare a offrire diversi tipi di abbonamento per l’arredamento. Non ci sono tempi né altre indicazioni su tale prospettiva, ma sembra che l’arredamento da ufficio e le cucine dovrebbero essere le prime categorie disponibili all’abbonamento, anche se bisognerà attendere diversi mesi o forse anni prima che la prossima opzione di acquisto diventi realtà.
Transizione
L’apertura all’affitto del mobilio è una dei tratti distintivi del nuovo corso di Ikea, che sta attraversando un periodo di transizione abbracciando una strategia diversa dal passato. In primo luogo il gruppo si sta integrando nel tessuto urbano delle città, inaugurando punti vendita di minori dimensioni e vicini ai centri cittadini invece che nelle periferie come avvenuto finora. Altro tema caro agli svedesi è l’ambiente, con la volontà espressa in più occasioni di abbassare l’impatto climatico della propria produzione, come dimostra appunto la volontà di dare una seconda vita ai prodotti. Il terzo punto del riassetto societario passa invece dal possibile licenziamento di circa 7.500 persone (160.000 circa sono i dipendenti della holding Ikea Ingka), per investire risorse nell’ecommerce, settore in costante crescita in quasi tutti i paesi europei dove è attivo il gruppo, che ha chiuso il 2018 con ricavi per 34,8 miliardi di euro.