L’inferno non è diviso in gironi, ma in 18 buche, secondo la visione della startup dei videogiochi Chuhai Labs
Sapevate che, secondo alcune statistiche usate anche dalle assicurazioni, il golf è tra gli sport più letali al mondo? Proprio così: le punture di insetti (solitamente zecche) e rettili velenosi, le alte temperature sul green, la situazione in cui versano le coronarie dei “golfisti della domenica” e l’età spesso avanzata di chi lo pratica concorrono a causare un buon numero di decessi inattesi. Anche il protagonista di Cursed to Golf, bizzarro titolo nipponico che fonde caratteristiche tipiche dei platform con altre afferenti al genere roguelike, resta secco in mezzo al campo, proprio sul più bello, mentre era a un passo dalla vittoria: incenerito dalla sua stessa mazza che ha attirato le attenzioni indesiderate di un fulmine…
Cursed to Golf, tutto ha inizio dalla morte
Esistono pochi giochi che iniziano dal Game Over e Cursed to Golf è uno di questi. Sviluppato dalla giovanissima startup giapponese (ma zeppa di sviluppatori occidentali) Chuhai Labs, fondata nel 2020 e a Kyoto (sì, la città di Nintendo e proprio da Nintendo arriva l’uomo che la guida, Giles Goddard, che ha avuto modo di lavorare ad alcuni titoli immortali, come Super Mario 64), questo bizzarro titolo sportivo è stato un vero… fulmine a ciel sereno (…Ehr…) in questa nostra estate comunque zeppa di produzioni indipendenti.
Si, perché Cursed to Golf è davvero divertente e ben strutturato. Intendiamoci: lo odierete a morte e in più di una occasione dovrete fare appello alle vostre facoltà mentali per non scaraventare la vostra Switch fuori dalla finestra (o in mare, se siete ancora in vacanza), ma in fin dei conti questa difficoltà “old school” non stona affatto e tutto fila grazie all’ottima calibrazione della fisica che governa il titolo e fa sì che quando si sbaglia sia sempre colpa nostra, mai del gioco, dei controlli o di ‘mio cuggggino’ che mi ha dato un colpo.
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Del resto, la sfida che ha davanti il nostro alter ego digitale ha in palio un premio importantissimo: completare 18 buche ultraterrene per evadere dal limbo dei golfisti e tornare vivo e vegeto sulla Terra. Ci sta quindi che le cose non siano semplicissime.
Dal punto di vista del gameplay, Cursed to Golf è riassumibile in un platform a scrolling orizzontale in cui si avanza colpendo la pallina. Come nel golf vero e proprio occorre arrivare alla buca col minor numero di tiri. A differenza del golf vero e proprio, qui sono presenti ostacoli di ogni tipo che faranno di tutto per fermare la nostra avanzata.
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Per fortuna esistono un buon numero di abilità extra e scorciatoie che andranno ottenute colpendo particolari dello scenario o rinvenendo anche carte magiche, quest’ultime acquistabili anche all’emporio locale, l’Eterni-tee, in grado di dotarci di palline capaci di evadere dalle regole gravitazionali o semplicemente aumentare la scorta dei tiri a disposizione.
Serviranno, anzi è imperativo farne scorta, perché la difficoltà si impenna subito e non perdona la minima sbavatura. E se si impiega troppo a finire una buca, si ritorna all’inizio dello stage, perdendo ogni progresso e vendendo trasformata la conformazione del livello (ecco perché il titolo giapponese strizza l’occhio ai roguelike). Ma se si impiega troppo a terminare le buche maledette, subentreranno pure dei malus, come lo scherzaccio dello schermo capovolto o la sparizione dei bonus lungo il percorso. Davvero perfidi, i ragazzi di Chuhai Labs.
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Non contenti, hanno pure inserito i boss di fine livello, che per essere battuti andranno naturalmente sfidati a golf, completando i lunghissimi e tortuosissimi percorsi che custodiscono prima di loro. Qui effettivamente si ha l’impressione che il gioco bari, perché loro sono giocatori sopraffini e sbagliano davvero poco, mentre noi potremo provare a ostacolarli solo raccogliendo bonus utili a rallentarli. Insomma, Cursed to Golf non è affatto male e probabilmente mira a essere il Dark Souls dei platform sportivi, ma se vuole allargare la platea in grado di apprezzarlo dovrebbe provvedere a introdurre un livello di difficoltà meno demoniaco tramite patch…