Midway è fallita da tempo, ma i bolidi della serie Cruis’n sfrecciano ancora. Quest’ultimo capitolo rinverdisce l’antica alleanza con Nintendo
La serie Cruis’n, sviluppata da Eugene Jarvis, founder di Raw Thrills, è sempre stata legata a doppio filo a Nintendo. Cruis’n USA, per esempio, fu pubblicato e finanziato direttamente dalla software house nipponica, che lo volle a tutti i costi tra i titoli di debutto della sua nuova console, nonostante sia stato con ogni probabilità uno dei peggiori titoli mai apparsi su Nintendo 64. La bassissima qualità di quel titolo (ne sono seguiti altri che, oggettivamente, erano migliori) non ha incrinato i rapporti tra i giapponesi e chi detiene i diritti di queste folli competizioni arcade (Midway ha chiuso da quel dì, Jarvis nel 2001 ha fondato il proprio studio) e infatti il Nintendo Switch ospiterà in esclusiva il nuovo capitolo della serie: Cruis’n Blast.
Cruis’n Blast è meglio di Cruis’n USA?
Se anche voi, come il sottoscritto, avete più di tre decadi e vi ricordate l’epopea del N64, l’unica domanda che vi starete ponendo ora è questa: Cruis’n Blast è meglio di Cruis’n USA? Il gioco per Nintendo 64 approdò inizialmente nelle sale giochi nel ’94 per essere poi infilato a forza, qualche anno più tardi, con una conversione davvero pessima, in una cartuccia per la console da salotto giapponese. Pure Cruis’n Blast arriva dal mondo dei coin op (qui potete vedere il cabinato), ma questa volta corre su Switch in modo a dir poco sciolto.
Intendiamoci, la grafica è datata, i modelli poligonali delle auto non fanno gridare al miracolo e le animazioni degli animali e dei numerosi oggetti che si muovono a bordo pista, talvolta attraversando il tracciato, lasciano alquanto a desiderare. In compenso il gioco è una scheggia: i ragazzi di Raw Thrills, hanno abbassato la definizione per salvare l’aggiornamento del frame rate.
Correre lungo i 28 tracciati, folli e coloratissimi, a una velocità di crociera piuttosto elevata è davvero una esperienza piacevole, adrenalinica, ravvivata per di più dalla natura fortemente coin op di Cruis’n Blast. Come i racing arcade di una volta, difatti, non si corre lungo circuiti ma in tappe: questo dà modo agli sviluppatori di far accadere di tutto nel solo giro che farete.
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Aerei precipiteranno al suolo, trombe d’aria spazzeranno via le case scaraventandovele addosso, terremoti squasseranno la pista, facendovi crollare nel sottosuolo, su piattaforme che galleggiano sulla lava. Vi ritroverete perfino a correre sui tetti dei vagoni di treni in corsa, sfrecciare tra le zampe di feroci predatori giurassici a caccia di stegosauri e derapare mentre due yeti se la danno di santa ragione.
Cruis’n Blast è chiassoso, folle, esagerato. Non ha perso la sua vena di follia e irriverenza (nei primi episodi era possibile perfino investire gli animali che attraversavano la pista, anche se Nintendo poi è intervenuta censurandolo) e, per fortuna, si trova a suo agio su Switch, molto più di quanto Cruis’n USA non fosse su N64, senz’altro. Durante le corse tutto, attorno a voi, esploderà prendendo fuoco, in un tripudio di luci ed effetti pirotecnici: l’asfalto stesso, in più di una occasione, si sgretolerà facendovi credere di essere arrivati al game over.
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Certo, si tratta di effetti scriptati, destinati a ripetersi all’infinito a ogni corsa, perciò alla lunga l’effetto ‘wow’ viene rimpiazzato da forti sbadigli, ma c’è sempre la modalità multiplayer che può allungare il brodo, anche in locale, sebbene allora il frame rate inizi a sbandare anche vistosamente d il livello di dettaglio si abbassi ulteriormente, provando a eguagliare quello dell’episodio per Nintendo 64 (console del ’98, eh…).
Tutto sommato, Cruis’n Blast ci fa dimenticare molti degli inciampi avuti dalla serie, anche se per goderlo appieno bisogna digerire un sistema di guida troppo scarno ed elementare perfino per un arcade da sala giochi. Intendiamoci: nessuno di noi s’aspettava un Gran Turismo ed è chiaro che, in un titolo simile, guidare un Big Foot o una muscle car comunichi le medesime sensazioni, anche perché le auto possono compiere le medesime acrobazie di una motocicletta (con tanto di impennata) e in più potrete sbloccare pure unicorni, triceratopi e perfino squali martello, ma l’impressione è di guidare sempre e comunque un divano con le rotelle, con la sola differenza che, invece di capottarsi alla prima curva, sarà magneticamente incollato alla strada, facilitando molto il nostro compito di restare al centro della carreggiata.
Impressioni fastidiosissime solo parzialmente mitigate dall’alto livello di sfida offerto dagli avversari, molto tosti fin dalla difficoltà normale (in più si parte sempre ultimi e bisogna scalare la classifica prima che il giro abbia fine). Ma tutto questo è colpa (o merito, a seconda dei punti di vista) dell’anima coin op di questa saga statunitense, che infatti vi chiederà, nel solo giro a vostra disposizione, anche di rintracciare tre chiavi nascoste qua e là, posizionate in una delle tante scorciatoie, per sbloccare nuove auto e di arraffare soldi, anche facendo evoluzioni, così da poter acquistare al concessionario i bolidi rinvenuti.
Tutti questi oggetti nascosti per i tracciati sono firma inequivocabile dei coin op di una volta. Il risultato è un tuffo nei ricordi, nelle sale giochi chiassose della nostra infanzia, che furono regno di questo genere di giochi semplicemente assurdi, coloratissimi e caciaroni, incredibilmente esagerati e pacchiani. Insomma, se si analizza Cruis’n Blast con gli occhi e le aspettative del giocatore moderno, abbiamo per le mani un titolo semplicemente anacronistico, troppo in ritardo sui tempi, che sono cambiati drasticamente: le sale giochi sono infatti vuote e polverose da un pezzo e la maggior parte dei videogiocatori d’oggi nemmeno le ha mai viste aperte. Invece, se si fa lo sforzo di comprendere quanto gli sviluppatori hanno voluto realizzare, si ha un gioco che, al netto dei difetti, riuscirà a prendere per qualche ora i giocatori più adulti, anche grazie all’effetto nostalgia, ma pure quelli più giovani, per via del multiplayer.