Lo spin off nato su PSP rivive oggi sulle console d’ultima generazione dandovi la possibilità di incontrare versioni inedite di alcuni degli eroi più amati dei videogiochi come la dolce Aerith e il temibile Sephiroth
Uscito in origine nel 2007 su PSP, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion ne rappresenta la versione rimasterizzata, forte di una risoluzione grafica in HD, una colonna sonora rimasterizzata, un’interfaccia rielaborata e, qua e là, pure un aggiornamento al gameplay, in particolare per ciò che concerne il sistema di combattimento.
Pronti alla Reunion di Crisis Core Final Fantasy VII?
All’epoca, l’operazione fu senz’altro furbetta dato che Square-Enix decise di sfruttare il nome di uno dei capitoli più amati della sua saga JRPG, Final Fantasy VII, per cucirci attorno uno spin-off che sovvertiva le regole di base, sterzando bruscamente dalle parti dell’action role play game e introducendo combattimenti d’azione in tempo reale. Ma, soprattutto, essendo stato sviluppato per la sfortunata console portatile di Sony, lo spin-off aveva una struttura decisamente più compatta rispetto al solito, per meglio prestarsi alle partite mordi-e-fuggi sul bus o nella sala d’attesa del dentista.
Qualità, queste, che rendono Crisis Core Final Fantasy VII Reunion particolarmente adatto al Nintendo Switch. Inoltre, visto che PSP non vendette certo bene, è facile che per moltissime persone questo remake sia in realtà un inedito.
Leggi anche: Xenoblade Chronicles 3, tre è davvero il numero perfetto. Il miglior RPG per Switch?
Dopo 15 anni, la struttura di gioco non è invecchiata troppo e, come si anticipava, il suo dipanarsi a missioni, agili e snelle, rende questo GDR votato all’azione adatto a chi ne vorrà fruire in movimento, magari in treno o durante un’ora buca. In tal caso si avvertono anche meno tutti i limiti tecnici negativi di un gioco nato su PSP, a iniziare dal fatto che le ambientazioni siano estremamente raccolte e lineari, come lineare è l’incedere dei nostri eroi.
Del resto, oggi come allora, chi gioca a Crisis Core lo fa essenzialmente per scoprire quali eventi abbiano portato a quelli, ben più noti, di Final Fantasy VI, nella speranza di incontrare personaggi iconici come Cloud, Sephiroth e l’incantevole Aerith Gainsborough. Che non solo rispondono all’appello, ma sono stati ridisegnati per essere compatibili con l’alta definizione. Stessa cosa non si può dire dei modelli poligonali dei comprimari, rimasti fermi al 2007. Purtroppo il balzo qualitativo tra ciò che ha subito il maquillage di svecchiamento e ciò che è stato lasciato inalterato è evidente e vale pure per alcuni fondali o per lo scarso numero di tipologie di nemici presenti.
L’avventura in compagnia di Zack Fair, giovane guerriero testa calda che diverrà il mentore di Cloud scorre comunque piacevolmente e sebbene non sia possibile perdersi nei meandri di Midgar come avremmo sperato, abbiamo per le mani un action RPG che procede fluido e senza grosse imperfezioni, forte di un sistema di combattimento action ma non meno strategico, soprattutto dopo gli ultimi ritocchi per questa riedizione. Certo, è uno spin-off e in più il titolo originale fu progettato per trovarsi a suo agio su una console portatile, quindi in molti potrebbero stupirsi se non ha dimensioni paragonabili ai capitoli “ufficiali”, ma per i fan e non solo della serie rappresenta una divertente e riuscita variazione sul tema.