Realizzata dalla scale up Xnext, questa macchina di ispezione viene montata su ciascuna linea di produzione per monitorare in tempo reale i prodotti. StartupItalia! ha intervistato il Ceo Bruno Garavelli
Quattro anni di ricerca e oltre quattro milioni di euro in investimenti per realizzare una tecnologia a raggi X in grado di verificare la presenza di corpi estranei nel cibo senza rallentare il processo di produzione. L’applicazione di XSpectra, in realtà, potrebbe spaziare anche nella farmaceutica e nel riciclo dei rifiuti, proprio perché capace di sfruttare tutte le componenti cromatiche dei raggi X. Installato su ciascuna linea di produzione, il dispositivo “decide” se scartare o meno un prodotto contaminato in circa 10 millisecondi. Sviluppata dalla scale up Xnext, la tecnologia ha già superato la fase del prototipo, è stata brevettata ed è pronta per la produzione industriale.
XSpectra: fotonica, microelettronica e intelligenza artificiale
Il problema a cui tenta di far fronte XSpectra è quello legato alle tecnologie finora utilizzate nel mondo del food per il controllo qualità industriale. «E comunque è raro che con quelle attuali si riescano a trovare molti difetti nei prodotti. Le alternative sono i controlli a campione, ma così non scompaiono i rischi di ritirare interi lotti per colpa di un difetto». La premessa viene dal Ceo di Xnext Bruno Garavelli (in foto qui sotto) che a StartupItalia! ha raccontato la storia di questa nuova macchina di ispezione. «Nel mondo dei raggi X si usano solo una o due energie: è come cercare dei dettagli in una stanza con pochi colori. XSpectra riesce a “vedere” i difetti come in una stanza illuminata dal sole».
Oltre ai fondatori di Xnext, Bruno Garavelli e Pietro Pozzi, il progetto di XSpectra ha impegnato un team di 15 persone che lavorano presso la scale up, a cui si sono aggiunti dottorandi ed esperti nell’indotto. «In totale – spiega il Ceo Garavelli – questa tecnologia è il frutto di un lavoro svolto da una quarantina di professionisti in Italia». A Milano, per la precisione, dove nei laboratori si sono messe insieme le conoscenze su fotonica, microelettronica e intelligenza artificiale per realizzare questo dispositivo di ispezione. «Puntiamo a diventare un player mondiale nel mercato dei controlli a raggi X, un settore dove anche una multinazionale farebbe fatica a fondere le competenze per fare innovazione».
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Sono diverse le industrie del settore alimentare già interessate a testare le potenzialità di XSpectra. A StartupItalia! sempre Garavelli ha informato che «con il Cnr c’è una collaborazione per applicare la tecnologia anche nel riciclo rifiuti, dove è sempre più importante sapere identificare e separare i materiali». Sul controllo qualità a raggi X, i competitor presenti sono giapponesi, americani e francesi. «Quello che abbiamo fatto con XSpectra è però una novità per ottenere maggior efficienza nel mondo del food».