Il 19 novembre Londra ha accolto una manifestazione di protesta insolita da parte degli agricoltori. L’elemento di novità era dovuto alla presenza di Jeremy Clarkson, ex volto di Top Gear e Grand Tour, che da diversi anni guida un’azienda agricola nell’Oxfordshire. Diddly Squat, questo il nome, è il teatro delle sue avventure raccontate nella serie tv di Prime Video Clarkson’s Farm.
Ma secondo lo showman in questo caso non c’era nulla da ridere: la proposta da parte del governo del Primo Ministro UK Starmer di mettere una tassa di successione al 20% sui beni agricoli che superano 1 milione di sterline rischia, secondo lui, di mettere in ginocchio il settore. Ad attirare la curiosità è stata poi un’intervista che il giornalista ha rilasciato al microfono di Victoria Derbyshire, una collega della BBC, la stessa emittente che non gli aveva rinnovato il contratto nel 2015 per Top Gear.
Jeremy Clarkson: il confronto con la giornalista della BBC
Alla reporter che gli chiedeva se avesse acquistato la fattoria per non pagare la tassa di successione, visto che la legge non lo prevedeva all’epoca, Clarkson ha replicato: «Il motivo per cui ho comprato la fattoria è che volevo sparare». Nel corso della giornata è tornato sulla questione in un’altra intervista: «Ho pensato che se avessi detto a un gruppo di persone che avevo comprato una fattoria per poter sparare ai fagiani, sarebbe stato sconveniente».
Clarkson ha costruito il proprio personaggio pubblico sulla dialettica. Nei suoi frequenti editoriali sul Sun attacca politici, imprenditori e ambientalisti facendo nomi e cognomi. Come ha scritto, non aveva mai partecipato a una protesta prima d’ora, ma si è mobilitato insieme ai colleghi per opporsi alle legge del governo laburista. «Sono qui per sostenere gli agricoltori, perché hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile, anche da parte mia».